Una leggenda narra che se nella natura non vi fossero eventi avversi come la grandine, alluvioni, fulmini, parassiti, che a tutta prima sembrano solo danneggiare, non si produrrebbe entro i fiori, nei frutti, nessuna forza vitale. La leggenda dice che proprio grazie allo sforzo che le specie della natura devono opporre contro gli eventi avversi, può venire suscitata molta vita. Si può dire che se tutto andasse in modo mite e sereno, i campi sarebbero privi di fiori e di frutti. Tutto sarebbe statico e immoto.
Quando sta per arrivare un temporale, una tempesta, tutto l’ambiente si adombra, il cielo diventa scuro e la luce diminuisce, il vento soffia minaccioso e tutto sembra come voler indicare che sta per accadere qualcosa di grave, che una turbolenza sta per arrivare.
Durante la burrasca sembra davvero che l’evoluzione del mondo sia intenzionata a stroncare la vita quotidiana, per risucchiarla in un abisso tenebroso. Come se potesse presagirsi la “fine” del mondo.
E invece poi i tuoni si diradano, la pioggia si rarefà, il vento si allenta. Arriva la calma.
Il cielo di nuovo torna a rasserenarsi e irradia il sole.
Nella vita attuale, anziché essere coscienti che nella Natura queste dinamiche di continua alternanza fra tempesta e bonaccia sono ritmi che esprimono il normale fluire e il regolare andamento dell’evoluzione, si vive la vita come se ogni emergenza, ogni epidemia, ogni guerra fosse il “segno” di un imminente fine del mondo.
Così come è necessario che forze contrarie si contrappongono meteorologicamente al ciclo delle stagioni, per poter porre sotto sforzo le specie animali e vegetali per favorire una sempre maggiore evoluzione delle loro capacità, allo stesso modo vi è una sorta di “meteorologia” spirituale che accade entro l’anima dell’uomo.
Una volta questo fatto veniva espresso nella mitologia con l’agire degli Dèi –vedi Zeus nel fulmine- i quali agivano nel cielo e nell’uomo come controimmagine, per suscitare, stimolare l’umanità a svilupparsi sempre più in maniera autonoma e consapevole. Come avviene nei fiori, nelle piante, per promuovere uno sviluppo specialistico sempre più evoluto.
L’uomo è chiamato a “fruttificare” nella sua interiorità, a produrre nuovi “semi” di vita, di progresso tramite le interferenze che nel mondo si palesano come guerre, epidemie, malattie, mal governi, restrizioni e leggi.
Tutto finisce, anche il temporale, la bufera.
E allo stesso modo finirà la guerra e la pandemia.
Ciò che conta è ciò che si sarà prodotto dentro all’uomo: quali nuove forze di fratellanza, di spiritualità si sono espresse a seguito della crisi attraversata.
La “fine del mondo” non è adesso.
E’ proprio il credere che “un’apocalisse sia in essere ora”, che si sta assistendo all’albeggiare della fine del pianeta, a creare prese di posizione categoriche, settarie e separatiste.
Molti vedono nei fatti presenti un allarme, che indica di essere prossimi alla tragedia finale.
Certamente, un giorno vi sarà un mutamento planetario.
Ma non avverrà in pochi mesi o anni. Serviranno millenni.
Ciò a cui si assiste sono solo “timidi” tentativi di eventi che si stanno preparando, e che si attueranno piano piano nel corso dei secoli, nei millenni a venire.
Certamente però, questo non significa che non riguarda chi vive nel presente, dato che si parla di eventi futuri: in quei tempi remoti vi saremo anche noi, reincarnati in altri individui. E raccoglieremo i frutti sia dell’ambiente esteriore, sia di quello interiore, di ciò che abbiamo contribuito a creare con le nostre vite passate, con ciò che facciamo ora.
Ha poco senso opporsi contro il sistema attuale, credendo che esso sia già capace di creare la “fine” della specie umana. E’ anacronistico pensare che ci troviamo già ora davanti ad un imminente imprigionamento del genere umano.
E' questo pensiero a creare separazione.
Chi è al potere oggi, certamente agisce mosso da una volontà che desidera una futura sottomissione planetaria dell’uomo, ma non si tratta di una volontà che vive e nasce da quegli uomini: è un’ispirazione di forze occulte, che fanno di tutto per ostacolare il progresso umano.
Ma la gravità in cui si cade oggi è credere che esse, siano forze del male.
Qualcuno può dire che nella tormenta e nell’uragano operi il diavolo? Che nella pioggia e nelle trombe d’aria vi siano esseri del male?
Queste potenze occulte che vediamo operare entro gli uomini nella politica, nella malasanità, nella guerra, sono le stesse forze che agiscono nella grandine, nel temporale, nel fulmine, quelle che creano opposizione e contrasto, attrito nel mondo: per creare sforzo, crisi, ma anche massimo sviluppo, massima voglia di vivere e di sopravvivere.
Senza di esse non esisterebbe progresso, ma solo stasi, fissità, morte.
Non è quindi il tempo della fine del mondo.
Prendere gli eventi della vita con minore rigore, minore rigidità, aiuta ad allargare lo sguardo e ad elevarsi come aquile che dall’alto non vengono toccate da tutto ciò che è “piccolo” sulla terra. E molte cose su cui ci “impuntiamo” sono piccolezze, che poggiano su nostre paure, che cavalchiamo, per timore di essere presi in giro o manipolati.
L’essere umano è intimamente di natura buona: si deve avere fiducia in questo.
Non si salva il mondo credendo che sia ora l’apocalisse.
L’uomo deve diventare buono, forte e fraterno: essere lui stesso l’individuo che nei cieli verrà visto come una cosa meravigliosa, come un reale e fantastica creatura che è la “fine del mondo”.
Tiziano Bellucci
"Dobbiamo sradicare dall’anima
Tutta la paura e il timore
Di ciò che il futuro può portare all’uomo.
Dobbiamo acquisire serenità
In tutti i sentimenti e le sensazioni
Rispetto al futuro.
Dobbiamo guardare in avanti
Con assoluta equanimità verso tutto ciò che può venire
E dobbiamo pensare che tutto quello che verrà
Ci sarà dato da una direzione del mondo piena di sapienza.
E’ questo che dobbiamo imparare in questa era:
a saper vivere in assoluta fiducia , senza alcuna sicurezza nell’esistenza;
a saper vivere nella fiducia nell’aiuto sempre presente del mondo spirituale.
In verità nulla avrà valore altrimenti.
Discipliniamo la nostra volontà e cerchiamo il risveglio interiore tutte le mattine e tutte le notti."
R. Steiner
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