CONOSCERE E’ DIVENTARE LIBERI
“Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi» (Giovanni, 8,32) Questa frase di Cristo è risolutiva. Contiene la “soluzione” del vivere umano.
Siamo esseri in cerca della Verità. Per ora, la “verità” è qualcosa che arriva a noi tramite precetti, regole, leggi consegnateci dalle istituzioni etiche e religiose. La verità è “comandamento”, in questa fase.
Nel modo in cui vengono conosciute oggi tali forme morali, esse possono risuonare solo come qualcosa di estraneo, che si impone, regola e obbliga l’essere umano.
Vi sarà un momento futuro in cui ogni uomo “conoscerà” in forma diretta determinati contenuti che stanno alla base della vita del cosmo e della terra. Ciò che ora debolmente traspare come “principi universali, sistemi morali” cambierà di significato.
Quando si conoscerà in forma diretta, ci si accorgerà che sinora non si erano conosciute le leggi reali, ma si potevano cogliere solo in forma riflessa, come precetti astratti. Il nostro stato di coscienza ci mostrerà una peculiare connessione fra noi e quelle leggi che regolano il cosmo: non solo ci “piaceranno” quelle leggi, ma addirittura di “innamoreremo” della bellezza, della perfezione e della saggezza di quelle leggi.
Ci diremo: “ma era quello che volevo io! E’ la mia verità! Quello che cercavo sinora! Perché non mi sono arrivate prima di ora, le conoscenze di queste verità che sento uguali a me? Le ho cercate tutta la vita!”
In realtà queste leggi occulte vanno scoperte. In modo individuale: l’essere umano deve “arrivarci” con forza propria a tale rivelazione. Quelle leggi sono sublimi, belle, armoniose e meravigliose. Ci accorgiamo che la causa di tutta la nostra sofferenza e malinconia terrena derivava dal fatto di non averle conosciute, di averle ignorate: la nostra incompletezza era dovuta al non averle conosciute.
Le verità universali, gli ideali cosmiche-che attendono di essere scoperte dal’uomo- non sono mai state scritte.
In realtà esse “sono già in noi”- le abbiamo nel nostro subconscio, sono depositate in noi in forma non cosciente: noi le abbiamo “vissute” quando eravamo esseri spirituali, prima di incarnarci sulla terra. Abbiamo vissuto insieme a quelle Leggi, le quali non erano “leggi” ma Esseri spirituali. Entità cosmiche, angeliche che vivevano intorno a noi: le stesse che ora operano per regolare ed organizzare la vita nel cosmo. Noi veniamo da “quelle leggi” siamo della stessa sostanza di quelle leggi. Esse sono qualcosa di inesprimibile, perché si tratta di forze viventi, di creature divine.
Ciò che chiamiamo libertà è dunque legata alla conoscenza di queste Leggi e al reincontrarle: nella stessa misura in cui conosciamo noi stessi, esse appariranno come Principi viventi e solo allora saremo liberi: liberi dall’illusione di credere di vivere solo in un mondo fisico senza un senso, privo di forze e moventi spirituali.
Questa “libertà che parte dalla conoscenza di sé” non è un atto deduttivo o razionale: è un fatto. L’illuminazione è “fare luce” dentro di sé, per elevarsi alla percezione di un altro tipo di realtà, che è appunto quella della rivelazione degli eterni Archetipi. “Prima non era libero, perché non conoscevo la mia condizione di non libertà. La mia vita non aveva un senso. Ora so che quale è il senso della mia vita: ora sono libero di adempierla con coscienza”. “Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi» Giovanni, 8,32
Immagine: -A-fishermans-dream-Surreal-art
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