Il mondo è un’unità.
Una purissima legge di vita scorre nei 4 regni terrestri: a seconda del regno che attraversa, essa si apre dal minerale all’uomo, trasformandosi e mutandosi in qualcosa di diverso: da forza verde di vita impersonale vegetale, diviene rossa forza di vita nell’animale e nell’uomo.
Si illumina, sino a divenire man mano coscienza. Si fa possibilità di sapere di sé.
Mentre la pianta e il sasso esistono ma non arrivano a chiedersi di esistere, l’animale si compiace di sapere di essere vivo e di poter godere della vita del mondo.
L’uomo non solo sperimenta la coscienza di essere, ma riesce anche a chiedersi e ad indagare cosa è questa coscienza di sé.
La vita unitaria quindi vive, agisce e si esprime in ogni essere, anche nelle pietre, ma solo come potere di dare una forma. Tale vita può quindi “accendersi” e arrivare a diventare capacità di consapevolezza sé a livelli diversi.
Allo stesso modo, questa “vita che aspira a divenire cosciente di sé” si avverte come germe ed è presente in ogni umano, ma “accendendosi” lungo 4 livelli di ascesa: è ciò che l’uomo chiama dentro di lui, “voce della coscienza”.
E’ come se vi fossero 4 tipi di uomini:
uomini “pietra” (in stato di trance)
uomini “pianta” (in stato di sonno)
uomini “bestie” (in stato di sogno)
uomini “umani” (in stato di veglia)
Solo nel quarto grado nell’uomo umano questa “coscienza di sé” diviene addirittura cosciente di sè stessa. Per lo meno, potrebbe e vorrebbe arrivarvi.
Nei regni inferiori all’uomo la vita agisce senza lasciare espressioni e possibilità di libertà.
Si presenta come forza direttiva e legge di vita della specie. Come forza evolutiva.
Nell’uomo essa continua, ma da forza di specie degli individui, agisce dall’interno dell’uomo come forza di evoluzione dell’individuo singolo.
Per poter agire in modo individuale e fecondo, deve permettere che l’arbitrio personale possa penetrare nell’uomo. Deve esservi una “controforza” che contrasti la “vita”. E in questo modo si smette di dirigere l’uomo, come invece viene fatto negli altri regni.
La vita deve lasciare libero l’uomo di dirigersi da se stesso.
Questa controforza esiste anche nei regni inferiori: si chiama istinto di sopravvivenza.
Solo che nell’uomo si estende ai suoi pensieri e sentimenti. Egli non solo sopravvivere, ma la utilizza per “super vivere”. Per sfruttare ovunque tornaconti, occasioni di godimento personale.
Il lui questa forza diviene “egoismo”.
L’animale, la pianta, la pietra non sono egoisti: si rimettono alle regole delle leggi di vita.
In questa epoca di “contagi, di infezioni” è importante cercare di trovare le cause di questa emergenza.
“SPOSTARE IL PROBLEMA, NON LO RISOLVE”
Oggi è comune ricercare le cause di un fatto, spostandolo, equivocandone l’origine.
In una malattia, l’attenzione si concentra esclusivamente sull’azione dei bacilli, dei virus. Questo distoglie, distrae dalla conoscenza della vera e propria origine della malattia.
I bacilli non sono la causa della malattia, ma solo una conseguenza. La causa primaria è sempre altrove.
Un conto è “prendersela” con un virus, cercando a tutti i costi di debellarlo con una cura o un vaccino. Altra cosa è indagare sul “perché” si è originato il virus, per andare così ad agire e a risolvere la causa primaria.
Ad esempio può accadere che batteri si generino a causa di mancanza di igiene. Non si risolverà il problema delle infezioni da sporco inventando un vaccino contro i batteri dello sporco. Occorrerà applicare misure di pulizia igieniche che non permettano l’insorgere di batteri dallo sporco.
La soluzione non è quindi nel creare una cura per i batteri, ma per eliminare l’origine.
Se una stanza è piena di mosche (bacilli), vi sono due possibili cause: una che la stanza è sporca, secondo che la padrona di casa è pigra e non vuole pulirla.
Andare solo a “sgridare” la donna pigra, non porterebbe ad eliminare le mosche. Occorre anche pulire la stanza. E lo può fare la donna, o qualcun altro per lei.
Una determinata specie di bacilli si sviluppa sotto l’influsso di un certo fattore primario.
I bacilli sono quindi un fattore secondario: la causa primaria dovrebbe essere cercata nell’osservare come e perché l’organismo umano sia diventato portatore o recettore di certi bacilli.
Continuare a ricercare medicinali per curare le cause secondarie, è un atteggiamento alla pigrizia e alla non intelligenza.
PANDEMIA E NATURA
Secondo le precedenti considerazioni, la terra appare come un organismo organico unitario in cui la vita scorre, in cui ogni regno partecipa. Ogni regno è come un “sistema” vitale, un organo che costituisce un corpo unitario.
La Terra è da intendere come un organismo vivente, unico: costituito di corpo fisico, corpo eterico, corpo astrale e corpo dell’io.
Il mondo minerale è il corpo fisico del pianeta Il mondo vegetale è il corpo eterico del pianeta Il mondo animale è il corpo astrale del pianeta Il mondo umano è l’io del pianeta
L’io del pianeta –l’umanità- ha creato continue disarmonie con i vari regni, che sono divenuti vere e proprie irriverenze: trivellazioni del sottosuolo, inquinamento dei mari e dell’aria, nelle foreste, violenza verso gli animali per scopi alimentari e scientifici.
Così come esiste una ecologia del mondo dovrebbe esistere un’ecologia dell’anima, che si occupa di “ripulirsi” dall’inquinamento del proprio egoismo interiore.
Trasmettere idee che allontanino dal materialismo e spingano alla ricerca di un amore, un’armonia verso il mondo, è il vero antidoto contro qualsiasi malattia.
CONTAGIO ED EGOISMO
Si può dire che l’egoismo ha contagiato il mondo all’interno dell’anima umana: portando ogni uomo a separarsi dall’altro, dalla natura. Infettandolo di brame nel godimento di sé.
Stiamo raccogliendo i “frutti” della mentalità materialista i cui semi sono stati deposti dai nostri antenati nel piano astrale. Il materialismo ha immerso l’umanità in tali tenebre che per trarla fuori è necessaria un’immensa concentrazione di forze.
Esiste un rimedio:
La nobiltà d’animo che favorisce l’amorevole aiuto reciproco è la medicina per ogni male.
Ma per realizzare questo occorre che non solo il singolo si attivi, ma che un’intera comunità lo imiti, lo emuli e lo faccia.
La cosa più ovvia sarebbe creare una sinergia con le associazioni ecologiste, in modo di poter sviluppare una maggiore consapevolezza e un conseguente rispetto della natura.
Si è tentato di contattarle: ma tutte hanno dimostrato di non avere nessun interesse per una visione olistica e spirituale del pianeta terra. Esse badano solo all’aspetto materialistico, giudicando inutile e dannoso ogni incrocio con filosofie o religioni.
Interessante vedere che proprio là dove vi dovrebbe la massima spiritualità, vi è invece una chiusura completa soprattutto verso la spiritualità dell’uomo.
Tiziano Bellucci
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