top of page

Le origini dell’albero di Natale

Le origini dell’albero di Natale


Nel basso Medioevo si allestiva un albero davanti al portale delle cattedrali, raffigurante la storia del peccato originale nel paradiso terrestre: un albero in rappresentanza dell’ albero del Paradiso, con tanto di mele appese.

A seguito della tentazione di Lucifero verso i progenitori Adamo ed Eva, la “morte e il male” penetrò nell’umanità

L’albero diventava così un simbolo del peccato e della dell’espiazione.

A testimonianza di questo esiste una miniatura (vedi l’immagine sotto), originaria di Salisburgo e datata 1489, che rappresenta un albero, la cui chioma è folta di mele e ostie, che ha appeso sulla sinistra un crocifisso e sulla destra un teschio; – sotto vi è Maria (Madonna) coglie le ostie (la salvazione tramite il corpo di Cristo), – mentre dall’altra parte Eva distribuisce le mele (la conoscenza, l’egoismo)

Nel dipinto appare la seguente rappresentazione: – “Adamo è lo spirito umano ancora non individualizzato; – Eva il corpo astrale che si lascia compenetrare dall’influsso luciferico; – Maria è l’anima cosciente purificata (Sè spirituale) che si riconosce come strumento al servizio del divino (Cristo)

E ancora ad accomunare la figura di Cristo con l’albero vi è il fatto che sarà proprio un “albero” a diventare il simbolo della Passione, rammentando che come Adamo rapportandosi con il legno dell’albero ci condanna,

Cristo per mezzo di un legno salva l’umanità, riscattandola dalla colpa di origine.

Nel Medioevo si riteneva che fra l’abete natalizio e il crocifisso potesse esservi un certo grado di comunanza simbolica.


L’ALBERO DI NATALE e LA LEGGENDA DEI TRE SEMI DEL PARADISO

Set fu un altro figlio di Adamo ed Eva, nato dopo l’uccisione di Abele da parte di Caino. Quando Set volle un giorno ritornare nel Paradiso, il Cherubino con la spada di fuoco lo lasciò entrare, e lí Set vide che l’albero della Vita e quello della Conoscenza erano avvinghiati insieme.


Per indicazione del Cherubino prese tre semi di quell’albero cosí formato. Questo nuovo albero indica ciò che l’uomo sarà in avvenire e ciò che l’Iniziato ha già raggiunto.

Quando Adamo morí, Set prese i tre semi e glieli mise in bocca. Da questi s’innalzò un cespuglio fiammeggiante in cui erano le parole «Eyeh asher eyeh», ovvero: «Io sono ciò che era, è e sarà».

La leggenda racconta ancora che con quel legno Mosè fabbricò la sua verga magica. Piú tardi lo stesso legno serví per la costruzione della porta del tempio di Salomone. Un pezzo cadde in fondo al lago di Bethesda, conferendo ad esso un’energia miracolosa. Infine, di questo legno fu fatta la croce di Cristo.

È l’immagine della vita che finisce e che ha in sé la forza di creare una vita nuova. Abbiamo davanti a noi un simbolo grandioso: la vita che ha sconfitto la morte, il legno dei semi del Paradiso. Uno stupendo rapporto tra l’albero del Paradiso, il legno della croce e la vita che germoglia.

L’albero di Natale, anche se ha radici diverse, ha connessioni con questo ALBERI DELL’EDEN: gli alberi della vita, della conoscenza presenti nella Bibbia o nelle tradizioni esoteriche.

R. Steiner: “Possano queste luci dell’Albero di Natale dirci: “Anima umana, quando sei debole, quando credi di non poter trovare le mete della tua esistenza, pensa all’origine divina del­l’uomo e sii consapevole che queste forze sono dentro di te e che sono anche le forze del massimo amore. Nel loro massimo sviluppo, scorgerai in te le forze che dan­no fiducia e certezza a tutto il tuo agire, per tutta la tua vita, ora e nel più lontano futuro”.

Tiziano Bellucci

10 visualizzazioni0 commenti
bottom of page