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Il karma, o legge del contrappasso. Il destino e l’io cosmico



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IL PAREGGIO Qualora un individuo vada contro le leggi Armoniche, scatenando una causa, l’effetto di tale causa lo rincorrera’ all’infinito nel tempo, sino a che tale effetto non venga “pareggiato” ovvero “ristabilito” come era in origine; cio’ e’ avvalorato anche dalla legge fisica dell’entropia, la quale asserisce che nell’universo, affinche’ non regni il caos, vi e’ un meccanismo automatico che riordina, cio’ che e’ uscito dal progetto di”ordine”, ponendolo in una logica “ad incastro” che sopperisca allo scompenso causato. In tal modo si può capire ora in quale nesso si trova l’uomo con il mondo esterno e per quale motivo debba esistere una legge di autocompensazione, che potrebbe sembrare anche solo un’anonima, fredda, impersonale e crudele legge perfetta, nei termini di giustizia, la quale rincorre inelluttabilmente l’uomo che ha commesso una colpa. E’ in realtà l’uomo stesso, essendo egli il mondo, a mettersi per propria cosciente determinazione a porsi e crearsi le condizioni per pareggiare, aggiustare il danno da lui provocato a “sè stesso”. Ciò non si palesa alla coscienza terrena ordinaria, a causa dell’illusione egoica che è nell’uomo durante tutta la vita terrena; ma tutto questo cambia, dopo la sua morte. L’uomo non è più uguale a prima, dopo la sua dipartita dalla Terra: la sua coscienza diventa diversa, e nei periodi di soggiorno nei piani di purificazione spirituali dopo la morte, l’illusione si svela: gli si presenta innanzi come un evidente colpa, tutto ciò che ha commesso quando si trovava nel mondo sensibile. Egli vede i fili invisibili che sulla terra legano i vari singoli corpi individuali, ora connessi in un unico Corpo cosmico. Ogni uomo, dopo la morte, nel “kamaloca” (il Purgatorio cattolico) prende visione della vita passata, vedendola scorrere davanti a sé come un film, nel quale vede tutti i suoi misfatti. Tale vista pone l’Ego dell’uomo in una condizione molto penosa. Crollata la “Grande Illusione” l’uomo comprende di aver commesso innuverevoli errori; per il periodo equivalente ad un terzo della sua vita terrena (25 anni) egli soggiorna in questo piano di purificazione promettendosi di migliorare: si dedica, aiutato dalle entità delle Gerarchie superiori, nell’elaborare i modi per rimediare a quegli errori commessi, in una nuova incarnazione futura.

IL KARMA : LA LEGGE DELL’IO L’apparentemente astratta e crudele Legge di Giustizia o la Legge del karma, diviene così una Legge che è l’io stesso dell’uomo a darsi, non un quid di oggettivo inflitto da Potenze ineffabili e spietate: quel Giudice crudele è l’uomo stesso.

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