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Può l’uomo diventare capace di amare?


Spesso si considera negativamente l’agire passato dell’uomo sulla storia della terra nei millenni: a volte si pensa che l’uomo è sempre stato uguale in merito a malvagità ed egoismo e che non cambierà, non imparerà mai ad amare.Si può pensare invece positivamente. Ed è un impulso collegato all’immagine del Cristo che fa pensare questo, connesso al Suo battesimo e al suo sacrificio.

Simbolicamente viene indicata al data del 6 Gennaio riguardo al Battesimo sul Giordano. Cosa sperimentò Gesù durante il Battesimo? Non fu solo un fatto simbolico. Accade un esperienza spirituale. Con il procedimento del Battista, dal corpo fisico di Gesù di separò il corpo eterico: in quel modo egli vide tutto ciò che viveva come contenuto dei suoi costituenti occulti. Vide in un immenso quadro ciò nel purissimo corpo eterico sarebbe accaduto se l’uomo non fosse soggiaciuto all’influsso luciferico, se non fosse caduto. Apparve l’uomo puro, perfetto: una creatura divina somma, un meraviglioso angelo umano. Gesù vide però anche ciò che era contenuto nel corpo astrale: ossia ciò che aveva vissuto il Buddha. Vide tutto il dolore e tutta la sofferenza a cui l’uomo si è dovuto sottomettere e dovrà sottomettersi. Un poderoso sentimento di Beata Gloria contrapposto a quello di dolorosa Compassione comparvero nella sua anima. Vide in un quadro da una lato la magnificenza a cui l’umanità sarà chiamata come futuri angeli dell’amore nella libertà e dall’altro lato tutto il dolore, le guerre e la distruzione ancora a venire. Gesù si trovò di fronte a l’umanità intera: la abbracciò con un unico sguardo. Gesù divenne consapevole che l’uomo nello stato in cui si trovava, non avrebbe mai potuto riascendere nei mondi spirituali. Sarebbe stato perduto. Lucifero e Arimane lo avrebbero preso per i loro scopi. Affinché l’uomo potesse riascendere era necessaria solo una cosa: che l’umanità potesse acquisire la possibilità di poter sviluppare in sé un nuovo corpo eterico puro, la possibilità di purificare il corpo eterico contaminato dagli influssi astrali luciferici e arimanici. Per poter generare questa possibilità era necessario un sacrificio: ma che fosse innestata nell’umanità questa possibilità di ripristinare un corpo eterico puro doveva avvenire che un sangue purissimo (quello di Gesù) andasse a compenetrare la terra e ogni uomo a venire. “Ecco l’agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo”. Colui che ha vissuto la sofferenza dell’umanità e si è offerto di dare ad essa la possibilità di redimersi attraverso il suo sangue. Nel momento del battesimo è da riconoscere l’attimo in cui l’anima di Gesù liberamente prende su di sé liberamente la decisione di farsi carico del destino dell’umanità.Il puro sangue di Gesu’, essenza Divina, fondendosi col terreno, ne altera la struttura sottile, modificando la composizione insita nella costituzione occulta dell’uomo, e non solo dell’uomo. Da quel momento, iniziato con il Getsemani, si attua il punto centrale nel quale si impernia la ragione dell’avvento Cristico sul pianeta Terra. Si potrebbe dire che il Cristo, quale entità solare suprema, attua in quel momento, sul golgota, l’unione dell’aura solare con l’aura terrestre, modificandone la struttura e con lei quella dei suoi abitanti. La terra, quale pianeta, ha anch’essa una componente occulta quale è rilevabile nell’aura umana; essa possiede parimenti un corpo fisico, uno eterico e uno astrale. Se un veggente avesse osservato la terra dallo spazio cosmico prima e dopo il Golgota, avrebbe veduto mutarne l’aura, nei suoi colori.

L’essenza Divina, concentrata in quel sangue, nel quale come abbiamo gia’ detto, era pura e priva di egoismo, combinandosi con l’anima della Terra, suscita una “diluizione”, nel complesso totale, dell’insieme della forza egoistica, avviando un processo di trasmutazione; da quel momento, avviene su scala planetaria e contemporaneamente in altri luoghi prestabiliti, la mutazione, con conseguente liberazione dell’anima umana, la quale da allora, prese una maggiore coscienza di sè stessa e della sua natura divina. Sul Golgota viene versato sangue mescolato ad Amore infinito, che scioglie l’egoismo contenuto entro l’io umano.

Ecco il momento storico in cui viene inoculato nell’uomo la possibilità di diventare un essere capace d’amare. In noi vive potenzialmente la forza divina per amare: ma si attiva solo attraverso la nostra libertà. L’impulso del Cristo agisce potentemente e in modo sorprendente solo se gli accordiamo con la nostra determinazione cosciente, di agire. Altrimenti il Cristo resta immoto, invisibile, come non operante. Il Cristo non è un Dio di potere, di comando, ma un Dio di libertà. Egli è con l’uomo solo se l’uomo lo autorizza: “come vorrei che la Mia volontà divenisse il vostro desiderio” recita un detto esoterico. Il riconoscere la presenza del Cristo in sé può diventare un fatto empirico, quotidiano. E la scienza dello spirito ne è portavoce.

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