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CATASTROFI naturali E PROGRESSI SPIRITUALI


CATASTROFI E PROGRESSI SPIRITUALI




Sorgono molte domande sul perché debbano morire tanti innocenti a causa di terremoti o disastri naturali.


Non sono pochi quelli che reagiscono mettendo in discussione il “Dio” tradizionale. Se Lui dirige gli eventi del mondo come può permettere simili catastrofi ? Altri interpretano questi fatti come la prova che non può esserci un dio.



Steiner dice: “tutto quello che accade in natura è effetto di ciò che avviene prima nell’interiorità dell’uomo,nella sua evoluzione morale”.



Steiner, nei cicli di conferenze GA0094 dice che vi sono fatti impressionanti dietro i retroscena di una catastrofe: “lassù, nel mondo spirituale, nel periodo tra morte e nuova nascita, vivono


anime umane in gruppi determinati dal loro karma e che lavorano secondo le loro precedenti relazioni karmiche per predisporre quelle future.


Vediamo tali gruppi umani, gruppi di anime umane che, nel loro discendere dallo stato preterrestre in quello terreno, si dirigono verso luoghi in prossimità di vulcani o dove sono possibili scosse di terremoto, proprio al fine di acquisire quel destino che, a partire dalle catastrofi naturali, può compiersi per loro in quei luoghi.”



Scopriamo nientemeno che nella vita tra la morte e la nuova nascita, durante la quale l’uomo ha tutt’altro modo di pensare e di sentire, le anime che si appartengono reciprocamente vanno in cerca proprio di quei luoghi che permettano loro di sperimentare il destino corrispondente.


Nella vita prima della terra, andiamo in cerca proprio di un’eruzione vulcanica, di un terremoto, per conseguire il nostro perfezionamento mediante la sventura.


Anime sono venute dall’esistenza preterrena ad incarnarsi nel medesimo luogo e, di conseguenza, sono andate insieme incontro alla conclusione improvvisa della loro esistenza.



Noi dobbiamo fare nostri questi due diversi modi di giudicare:quello proprio del mondo spirituale e quello che viene dal mondo fisico.



Cosa accade se si muore per una catastrofe naturale? C’è una memoria rafforzata, un ricordo ben chiaro nell’anima dell’uomo morto in una catastrofe naturale. E questa esperienza, il suo ricordo ha una grande importanza dopo la morte. Rende l’individuo più attivo e capace di partecipare attivamente-nel mondo spirituale- a costruire la prossima incarnazione.



Può sembrare difficile da accettare, ma solitamente –ed esistono eccezioni- chi perisce in un terremoto, si accorda con altri esseri umani, per morire insieme di questo tipo di morte, per conseguire poi determinate forze di coscienza da cui trarrà l’occasione per costruirsi una particolari qualità nella prossima vita sulla terra.



Dietro la tragedia, vi è un intento di “guardare” oltre, verso anime che aspirano a perfezionarsi e tramite quel tipo di morte, saliranno di un gradino verso l’evoluzione della coscienza.



Riflessioni antroposofiche a cura di Tiziano Bellucci

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