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L’espulsione dei regni fisici. Le nuovi “SPECIE “umane del futuro.”I BUONI E I MAL

L’espulsione dei regni fisici. Le nuovi “SPECIE “umane del futuro.”I BUONI E I MALVAGI”

L’espulsione del mondo vegetale e minerale


Vi sono molluschi che costruiscono il loro guscio secernendo una particolare sostanza; con grande saggezza modellano il duro involucro esterno, il quale prima era sostanza viva e molle parte interna dell’animale. Ciò che è ora la protezione esteriore, era prima al suo interiore. Allo stesso modo la crosta terrestre che ci circonda, la parte minerale su cui poggiamo i piedi, è da ritenersi come una sorta di sostanza che prima era una parte interiore dell’uomo molle e vivente che si è indurita nei millenni, divenendo così come una “conchiglia”. Come il baco da seta “fila” fuori di sé la seta, l’uomo “tesseva” la trama del mondo, gli involucri dei regni. Un guscio e un vestito emesso dall’uomo primordiale, dall’essere umano Adamico.

In realtà, tutto il mondo si è edificato in virtù da un processo di secrezione, di espulsione da parte dell’essere umano.

Un tempo ogni sostanza che appare fuori nel mondo era dentro l’uomo. Si trattava di sostanza con una consistenza dissimile da ora: una parte di essa venne come abbandonata dall’essere umano. Tale sostanza venne “presa” da altre entità spirituali che cominciarono a utilizzarla come loro involucro. Essa e si “cristallizzò”. Queste entità sono gli attuali “spiriti di gruppo” o “archetipo” del minerale, del vegetale. I “Geni” della roccia, del cristallo, del marmo, cominciarono a lavorare sulla sostnza umana estratta, abbandonata dall’uomo. I “Geni” delle piante, della quercia, del salice, si misero all’opera per costituire i mondi del verde.

L’espulsione del mondo animale


Dapprima una parte di sostanza umana venne dunque devoluta per creare la base, l’ambiente minerale e vegetale. Divenne il mondo delle rocce e delle piante. Ci fu un tempo in cui non esisteva nessuna specie animale sulla terra. Infatti esisteva solo l’essere umano e oltre a lui, le piante e i sassi. L’uomo era un essere unitario (ADAMO), che racchiudeva potenzialmente in sè  anche tutte le creature dei regni animali che sarebbero poi apparse sulla terra. Si trattava di una particolare “specie” costituita di innumerevoli esemplari, ma costituita in involucri molto diversi dall’attuale forma umana. Questi “involucri umani” dovettero venire ulteriormente suddivisi e separati, per altri scopi, non umani.

Una parte di sostanza umana si separò dall’essere umano ADAMITICO e divenne il mondo degli esseri acquatici, marini: i pesci. Poi venne espulsa la sostanza che divenne il mondo aereo degli uccelli. Seguirono poi da parte dell’uomo ADAMO l’espulsione di giganteschi rettili e anfibi. Infine venne espulsa una sostanza che divenne il regno dei mammiferi e per ultimo, delle scimmie.

Dopo tali “emissioni” o raffinazioni, l’essere umano giunse ad essere pronto per poter apparire nella sua forma umana, apparendo gradatamente come lo vediamo oggi.

L’uomo fu sempre uomo fin da principio e mai fu scimmia: quest’ultima è un uomo “mancato”.

Come se tutto fosse stato parte di un liquido colorato, l’uomo dovette estrarre da se stesso le sostanze che davano il colore alla sostanza generale, affinchè potesse divenire limpido e trasparente: senza elementi che gli dessero torbidità o opacità.

Noi siamo al contempo i “produttori e i contemplatori del mondo circostante: esso una volta era parte di noi. Densificato e concretato nelle altre creature.

L’espulsione del regni umani futuri


Ma così come l’uomo ha dovuto espellere da sè i vari regni, per poter raffinarsi e diventare ciò che è, allo stesso modo in futuro l’umanità dovrà emettere da sè ciò che vi è di male e di bene. Apparirà un umanità “buona” e una “cattiva”. Avverrà una ultima, definitiva e cruciale raffinazione. Come dice l’Apocalisse.

L’umanità è chiamata ad un elevazione verso la santità, al bene e alla fraternità assoluta. Può sembrare paradossale, ma perchè questo possa essere conseguito, deve necessariamente prodursi un eccesso di male. Il male deve essere trasformato in bene. La forza di divenire “santa” l’umanità la potrà prendere solo dal confronto con il male, dal suo superamento.

Anche i campi devono essere concimati con letame nauseabondi, di sostanza in putrefazione. Allo stesso modo l’umanità ha bisogno del concime del male per poter giungere alle vette della santità.Questa è la missione dell’uomo.

Ciò che non si trasformerà e rimarrà solo letame, non potrà continuare ad essere umano. Decaderà in una forma di esistenza e di coscienza inferiore. Molte tradizioni la chiamano: inferno.

Ciononostante il male ha il compito di far ascendere l’umanità. Solo grazie ad alcuni che non si salveranno (per loro arbitrio), molti potranno salvarsi. Questo è al contempo il vero agire di una libertà vera, che non predestina nè buoni nè cattivi. Ho ognuno ha la libertà di salvarsi o di dannarsi.

Più tardi, tuttavia gli uomini “santificati” potranno accingersi a redimere le creature da lui cacciate verso il basso e a spese delle quali si è evoluto.

Rielaborazioni da O.O 95, Ottava conferenza, R. Steiner. Tiziano Bellucci

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