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Pensieri viventi: Aprile 2024. Antroposofia

Cari ricercatori, ecco i pensieri del mese.


"Nascesse mille volte Gesù a Betlemme, se non nasce in te, saremmo perduti in eterno".  Angelo Silesio


A Natale, nella grotta buia è nato l’Io dentro di noi,

ci siamo accorti di avere una luce.


A Pasqua, quella Luce cresce e spalanca la pietra

 che chiude il sepolcro in cui vi viviamo.


La Luce sfolgora fuori

perché l’oscurità non può più contenerla.


La Luce brilla nelle tenebre.

E' tempo di vivere.


Inizia la “Vita Nova”.


Buona Pasqua di Resurrezione a tutti i risorti e ritrovatori di luce


Raphael e la Primavera : MEDICINA DEI


Il Nome “Arcangeli” significa: Angeli del principio; ossia sono entità che si pongono e permangono sempre al principio di dati periodi di tempo.

Essi si occupano di "tutelare" il gruppo, il popolo, le nazioni.

E le stagioni:

GABRIELE Natale

RAFFAELE primavera

URIELE estate

MICHELE autunno


RAPHAEL è legato a Mercurio: da lui scaturisce la forza di comprensione per le vicende terrene.

E' il dispensatore della salute.

E' Ermete, con il suo caduceo

Raffaele è identificato con l'Angelo che, nel racconto dell'evangelista Giovanni, di tempo in tempo scendeva nella piscina e ne agitava l'acqua, concedendo la guarigione da ogni malattia al primo che vi si sarebbe tuffato dentro dopo il moto dell'acqua.

Raffele è uno dei protagonisti dell’episodio di Tobia e Sara (libro della Bibbia), aiutando il primo nella lotta contro un demone maligno che assillava la povera ragazza.

Egli agisce dalla sfera del pianeta Mercurio, è spesso identificato con Hermes

Nell'equinozio di primavera alla fine di marzo, la Terra comincia ad espirare fuori la forza vitale; l'anima è ancora per metà nella Terra, le fluenti forze animiche elaborate dalla Terra si riversano verso l’esterno.

La forza invernale cosmica che era entro Terra, fluendo nello spazio incontra la forza della luce solare: viene fecondata e risorge, esplodendo di vita raggiante.

 Vi è una relazione con la Luna, come uno scambio di testimone, fra l’arcangelo della Luna Gabriele, con l’arcangelo di Mercurio, Raffaele: il plenilunio (luna piena) che avviene dopo l’equinozio di primavera, indica la Pasqua nella domenica che lo segue. Raffaele è la forza risanatrice, guaritrice, che dona nuova vita.

La fiducia, la speranza e l'amore sono le stesse forze che nella Natura fanno spuntare sulla terra i fiori a primavera.



IL CIELO STELLATO E LA LEGGE MORALE DENTRO DI NOI

“Il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me” (E. Kant). In apparenza si tratta di due cose, ma in verità sono una sola e medesima cosa.

Per quale motivo ci coglie un tale sentimento di elevatezza, di divina e sacra serietà quando alziamo lo sguardo alla vastità del cielo stellato?

Perché allora, senza che lo sappiamo, si risveglia il sentimento della nostra patria dell’anima, perché allora si ridesta nell’anima il sentimento: “Prima che tu fossi disceso sulla terra in una nuova incarnazione, eri tu stesso in queste stelle e da queste stelle sei riuscito a far entrare in te le forze migliori.

E la tua legge morale ti è stata infusa quando soggiornavi in quel mondo.

 Se eserciti l’autoconoscenza, puoi contemplare quello che il cielo stellato ti ha dato tra la morte e una nuova nascita come le tue forze migliori, le più belle della tua anima”.

Ciò che noi scorgiamo nel cielo stellato è la legge morale che ci è data dai mondi spirituali, perché tra morte e nuova nascita noi viviamo insieme al cielo stellato.

Chi volesse darsi la possibilità di avere un sentore della provenienza delle sue forze migliori, dovrebbe contemplare il cielo stellato con questi sentimenti.

R. Steiner - Hannover, 18 novembre 1912


Giov. 17,7 "Ora hanno conosciuto che tutte le cose che mi hai date, vengono da te; poiché le parole che tu mi hai date le ho date a loro; ed essi le hanno ricevute e hanno veramente conosciuto che io sono proceduto da te".

Ogni parola indica, denomina una cosa: la rosa, la pietra il cane, è un concetto. Possiamo pensare i concetti, grazie all'io, al Logos in noi. «Le parole che Tu hai dato a me io le ho date a loro», significa:

io quale io, sono il potere di capire, di comprendere: sono la forza del pensiero logico che è nell’uomo. Io traduco nell’uomo le Tue cose (che sono gli oggetti del mondo) in pensieri consapevoli: faccio comparire nella coscienza umana –dopo che ha visto una cosa- il pensiero corrispondente.

Quel pensiero, che io “estraggo” dalla cosa e faccio “spuntare” nella mente umana è comunque tua proprietà, è spirito, proveniente e appartenente a Te, Padre universale. Coloro che hanno la reale esperienza dell’io, sanno che il pensiero che possono pensare in loro viene suscitato dal proprio io/spirito, il quale attinge le immagini e le idee dalla fonte dello spirito cosmico/Padre".



 

Essere artisti significa: non calcolare o contare; maturare come l’albero, che non incalza i suoi succhi e fiducioso sta nelle tempeste di primavera, senza l’ansia che dopo possa non giungere l’estate.

Perchè l’estate giunge.

Ma giunge solo a chi è paziente e vive come se l’eternità gli stesse innanzi, così sereno e spensierato e vasto.”

Rainer Maria Rilke





 

Esercizio. Io: la presenza, l’essere.

Cosa è ”io”?

Siediti e osserva il mondo. Senza interpretare, senza spiegare ciò che vedi, senza "nominare" le cose. Abbandonandoti alle impressioni che suscitano le forme e i colori osservati.

Puoi anche fare questo esercizio camminando, durante una passeggiata. Non pensare, non ricordare.

Non creare associazioni di pensiero.

Considera solo la sensazione di essere presente con ciò che esiste, in questo momento.

Guarda fuori di te, ciò che entra tramite i tuoi sensi corporei, senza “spiegare” ciò che vedi. Ascolta con attenzione ciò che avviene ora, ciò che si modifica in te in merito a “qualità dello stato di coscienza”.

La sensazione di essere privi di pensieri, l’impressione di non stare usando lo strumento del giudizio e dell’analisi, è l’io. Vivere il momento presente senza pensieri, è afferrare il senso dell'io.

Sperimentarsi come uno spazio privo di forme e senza immagini è l'io.

Non esiste un io che ha fatto o sarà. Si sta parlando di altro. Della proiezione dei propri aneliti nel passato o delle proprie paure nel futuro. Si parla di qualcosa che non esiste: l’ego.

“L'io” non è un qualcosa: è quella condizione che avverti quando diventi più consapevole della percezioni dei sensi. E’ lo stato che avverti quando porti più attenzione verso te, e il mondo.

La prima cosa che si avverte è “sentire che sei vivo”: senti come se puoi percepire la frequenza vibratoria del tuo corpo, il moto del sangue e dei succhi. Sei più attivo, vigile, presente.

Ogni volta che si farà questo tipo di esercizi, una sorta di avversione si affaccerà nell’’anima. Un nemico si presenterà all’interno di noi. E’ la mente, l’essere che vive nella nostra mente. Qualcosa che dice: “non puoi farcela, non serve a nulla quello che stai facendo. E’ ridicolo credere di poter “risvegliarsi”. E’ suggestione sforzarti di cambiare coscienza. E’ illusione”.

 Questi pensieri sono una escogitazione della mente, sono pensieri falsi, creati per portarti fuori strada, per demotivarti.

La mente sa, invero, che potenziare l’attenzione è proprio il modo giusto per scioglierti dal suo potere di identificazione. Sente che la puoi controllare, disautorare. E farà di tutto per ingannarti.

Prima nessuno sapeva questo. L'evoluzione rendeva la coscienza identificata con i suoi contenuti. Meccanicamente. Ora qualcuno se ne é accorto. Il distinguere se stessi dai propri pensieri é un fatto rivoluzionario, che sconvolge i fondamenti della propria coscienza.

E’ il principio della liberazione dell’inganno della mente.

Di certo lo studio della conoscenza occulta, aiuta ad aumentare la forza per praticare l’esercizio della presenza. Ma trasformarsi, “risvegliarsi” non significa trovare soluzioni cognitive ai misteri della vita e del cosmo. “Iniziazione” è soprattutto addestrarsi a “percepire senza usare giudizi e pensieri”.

Tiziano Bellucci


Un esercizio mentale dal Vangelo di Giovanni


17,9 Io prego per loro, non prego per il mondo, ma per quelli che tu mi hai dati, perché sono tuoi (Come è possibile che il Logos voglia pregare solo per alcuni, e non per tutti?

Il "mondo" non è l'umanità?

No, il "mondo" è il SISTEMA, i media, le controforze sataniche.

“Può mai essere che il Cristo, il Logos, preghi per la conversione di Mefistofele? Il Padre dovrebbe tirare le orecchie al Figlio e dirgli: guarda che l’ho chiamato io dall’inferno, gli ho dato io il ruolo di fare il diavolo, e tu lo vuoi convertire? Che Figlio sei? Lasciagli fare il diavolo, no?”

P. Archiati


Giov. 17,15 Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li preservi dal maligno. 16 Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo".

L’io dell’uomo è generato da Dio, non fatto da Dio. Una cosa che si “fa” o si crea è una cosa che rimane sempre uguale e non muta mai, come un oggetto, una statua. Una cosa che invece viene “generata” è un ente che si sviluppa e si evolve autonomamente, cambiando anche rispetto il suo “genitore”.

Fatto vorrebbe dire qualcosa di determinato in tutto e per tutto. Generato significa qualcosa che ha possibilità di fare qualcosa in proprio.

L’io non subisce predeterminazioni esterne, come invece vengono predeterminate le cose fatte, create. Quindi per questo viene detto che l’io “non è di questo mondo” nel quale agisce il determinismo di natura.

Un pensiero, si fa? No, si genera: è un processo mentale, interiore. Un pensiero non si può “fare”. Il fare è un operare materiale; il generare è una creazione spirituale.

Dire “generato non creato della stessa sostanza del Padre”, è come dire che il Figlio è il Padre stesso che assume una dimensione, un movimento e una posizione diversa, la quale diviene indipendente e si evolve secondo la sua intenzine e libertà.

Il Figlio è quindi un pensiero individualizzato e autonomo del Padre.

 

San Michele e satana

Interessante che in questa scultura, San Michele, sta per trafiggere il demonio, ma al contempo sembra porgergli la mano per aiutarlo a rialzarsi.

L'Arcangelo tiene la spada per la lama usandola quindi come una croce e porge la mano con il palmo verso l'alto offrendo AIUTO al diavolo.

 Il modo in vui cui tiene la spada sembra essere come un monito: "Accetti questa croce? Se la risposta e' SI', allora puoi prendere la mano dell'Arcangelo e ricevere il suo aiuto."

Tiziano Bellucci

(il bronzo si trova a Mount San Michel, Cornovaglia)









Padre, apri i cuori di tutti

affinchè possano accorgersi

che nel loro cuore scorre

il sangue del Tuo Figlio:

Egli permetterà loro

di ricevere lo spirito di Verità

che li guarirà dalla malattia

del vivere senza spirito

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