LA SCIMMIA E L'UOMO
È incredibile come guardando un animale, come il cane, il gatto, il bovino, si veda nei suoi occhi qualcosa di umano. In modo speciale nella scimmia, non si percepisce di essere provenuti da essa, tantomeno che sia un progenitore dell'uomo, ma si avverte che la scimmia è venuta da noi: è un "uomo mancato". Un "cugino" lontano.
Essa infatti - come tutti gli animali - poteva diventare uomo.
Le bestie hanno dovuto compiere un altra via, discendente, verso l'animalita.
Guardando negli occhi un animale vi è stupore, non perché l'uomo assomiglia a loro, ma perché essi assomigliano a l'uomo.
Sono uomini mancati. Gli animali si sacrificarono per permettere all'uomo di evolvere nello stato in cui è ora: un atto che dovremo restituire loro trattandoli con dignità e amore per permettergli di evolvere spiritualmente. Là dove luce e tenebra si incontrano, l'occhio divino, quello umano e animale, si fondono nell'idea di io.
Tiziano Bellucci
«Saranno necessarie intere evoluzioni cosmiche d’amore per ripagare al regno animale i doni e i servizi resi all’uomo». (Christian Morgenstern, poeta)
IL vero "IO": L'UOMO ANGELO
L’io vero è il frutto, il compendio dell’evoluzione dell’inferiore unito all’io superiore: l’immagine futura di ciò che noi saremo e rappresenteremo come entità angelica umana.
Questo “vero io” è un essere in formazione, in crisalide, una sorta di “bambino celeste” che vive nel grembo del mondo spirituale e nascerà alla fine dell’evoluzione terrestre: quando il singolo uomo avrà superato la sua umanità da tutte le influenze ostacolanti e avrà adempiuto alla sua missione di uomo.
Nascerà quando non esisterà più differenza fra l'io terreno inferiore e l'io celeste superiore. Dall'interno o dalla "fusione" di questi due "io" si genererà il vero io.
Questa “immagine divina di noi” non esiste solo nel futuro: proietta la sua forza anche nel presente.
Potremmo stupirci, ma ogni volta che sentiamo l’entusiasmo per intraprendere un azione, quando si accende in noi la passione per ogni iniziativa che ci infiamma, dovremmo essere coscienti che questa forza proviene dal futuro, proviene dal nostro “Vero io”.
Esso, come “trasmettendo” indietro da tempi che ancora non esistono è ciò che ci indica la “via”, ciò che ci avvampa e ci spinge verso situazioni di vita e di destino. La forza che ci ha aiutato e ci aiuta per superare le prove quotidiane, che ci ha migliorato proviene da lui, dal nostro futuro essere angelico. L’io vero.
Esistono tradizioni attuali, che parlano di "dimensioni parallele”, di mondi interagenti, a causa della non conoscenza della realtà dell'io. La fisica quantistica sta postulando un sistema che è frutto solo di ingenue deduzioni, "rubate" dall'esoterismo e male interpretate: si equivoca il fatto che un essere spirituale può muoversi ed agire nel futuro, e collegarsi con il presente. Ma non si tratta di una realtà parallela : è l’io vero che comunica con l’io attuale.
Non ci sembrerà possibile ma questo vero io, questo angelo in gestazione che riposa in ogni uomo, può accadere ed è sicuramente accaduto che noi lo abbiamo visto, anche se solo per incantati momenti : quando ci siamo innamorati di qualcuno.
Tiziano Bellucci
LA MISSIONE DELL’ITALIA
Ogni nazione ha il suo mandato, il suo incarico nel mondo: il proprio spirito di popolo.
L’Italia ha la missione di fornire impulsi spirituali tramite l’arte. In ogni settore dell’esistenza.
Essa “trabocca” di meravigliose opere del passato: ed è colma di meravigliosi individui creativi, capaci di inventarsi la vita con superbe creazioni, piene di arte.
L’italia deve essere apprezzata per il suo ruolo: emulazione e creazione del bello in sé.
E’ inutile chiedere ad un italiano di essere responsabile. E’ come pretendere comprensione da un adolescente. Allo stesso modo, non si sgrida la lumaca perché è lenta: si attende che attraversi la strada mentre si apprezza la meravigliosa forma del suo guscio.
Se non ci piace la irresponsabilità, l’immaturità e la superficialità degli italiani, cambiamo paese. Perché essi devono essere così.
Lodiamo e godiamo della loro capacità di essere artisti in ogni ambiti della vita, senza giudicarli per un ruolo che non gli compete.
Chiediamo agli italiani di cantare, di suonare, di dipingere, di poetare. Ma non pretendiamo da loro qualità che non fanno parte della loro missione.
Avere uno spirito artistico comporta vivere in un atmosfera interiore di sogno. La fantasia è sognare. Certamente esistono eccezioni, italiani responsabili. Per prima cosa, si dorme per un terzo della vita. Si sogna per un altro terzo e si è responsabili per un ultimo terzo. L'italiano medio sogna tutta la vita.
L’arcangelo dell’Italia, è un essere che immerge lungo tutta la penisola la sua corporeità eterica e infonde agli abitanti le sue ispirazioni artistiche: dona la lingua, la leggerezza e la bellezza dell’essere italiano.
Riconoscere il ruolo di ogni individuo e di ogni nazione nell'economia spirituale del pianeta è compito dell'essere cosciente del tempo attuale.
Tiziano Bellucci
PITAGORA
Nella scuola di pitagora, vi erano 3 gradi:
1 – gli uditori, che stavano due anni in completo silenzio, ascoltando soltanto;
2- i musici o matematici, che imparavano la geometria e la musica;
3- i fisici, che studiavano la cosmogonia e la metafisica.
Pitagora imponeva severe prove a coloro che aspirano ad unirsi a lui quali suoi discepoli.
Ogni candidato doveva analizzare con grande obiettività la propria sincerità e volontà di studio e passare attraverso un lungo periodo di probazione.
Quelli che fallivano venivano espulsi dal sodalizio e a loro veniva restituita una somma di beni superiore a quella che hanno messo in comune, mentre veniva innalzata una lapide a loro ricordo, come se fossero morti.
Pitagora fu il primo a divulgare in Occidente la teoria eliocentrica e l’insegnamento della sfericità della terra: prima della sua epoca il popolo credeva infatti che il Sole si muovesse intorno alla terra e che questa fosse immobile e piatta.
Un esempio del suo metodo essenziale, sintetico, simbolico, di impartire degli insegnamenti profondi, può essere trovato nel seguente catechismo pitagorico:
Che cos’è l’Oracolo di Delfi? La Tetractys
Qual è la cosa più appropriata? Il Sacrificio
Qual è la cosa più saggia? Il Numero
Qual è la cosa più bella? L’Armonia
Qual è la cosa più potente? La Decisione Mentale
Qual è la cosa più eccellente? La Beatitudine
Qual è l’affermazione più vera? “Gli uomini sono corrotti”
I Versi aurei di Pitagora:
"Venera anzitutto gli Dei immortali secondo la legge, e serba il giuramento.
Onora poi i radiosi Eroi divinificati e ai daimoni sotterranei offri, secondo il rito.
Anche i genitori onora, e chi a te per sangue sia più vicino.
Degli altri, fatti amico chi per Virtù è il migliore imitandolo nel calmo parlare, nelle azioni utili.
Per lieve colpa, non adirarti con l’amico sinché tu lo possa. Presso il potere vige la necessit
LA MUSICA per MEDITARE E CONCENTRARSI IN SE STESSI: le irradiazioni vitali planetarie
Scale e armonie planetarie modali che evocano la forza e il carattere delle entità spirituali sprigionanti le loro azioni dalle orbite planetarie del sistema solare.
CLICCANDO SU QUESTO LINK scorrendo in fondo pagina si trovano le 7 armonie
LA "POTATURA" DELL'UMANITA'
A maggio quando ci sono i tralci giovani, si va nella vigna; i tralci che non hanno frutto vengono tolti per dare la possibilità a quelli che hanno già il grappolo dell’uva preformato di maturare bene. Vengono tolti perché sarebbero d’intralcio alla maturazione di quel frutto.
Il contadino pota la vite per eliminare i tralci che stanno seccando, che succhiano vita.
Questo è un paradigma che è applicabile anche all'umanità "Vigna" e ai tralci "uomini".
Ci si può chiedere: perché qualcuno deve venire tagliato via? Non è crudele?
Ci sono esseri umani a cui non interessa il bene dell’umanità generale, che non vivono come se essa fosse un grande organismo unitario: quindi possono vivere anche senza dare troppo importanza alla condizione di sofferenza di altri esseri umani. Questi uomini sono “tralci” disseccati. Sono ancora attaccati all’umanità, ma sono morti, non sono stati capaci di cooperare e di vivere in armonia vitale con il mondo. Un essere umano che non è interessato alle sorti dell’umanità in quanto sorti sue, è morto in quanto uomo. La maggior parte degli esseri umani sono morti, come penzolanti, e “appesi” ai rami dell’umanità, che attendono di essere strappati via. Perché non vivono realmente dentro all’organismo dell’umanità che è il loro organismo.
Viene potato via chi è passivo, inerte, chi egoisticamente non coopera con la vita e quindi diventa un peso, disseccandosi.
Questo avviene perché c’è la libertà. Nessuno è costretto a unirsi e a collaborare con l’umanità, nessuno è obbligato a unirsi con l’umanità.
Un essere umano dovrebbe essere consapevole che porta dentro la sua coscienza le sorti di tutta l’umanità in quanto sorti anche sue: ogni individuo collabora alla vita dell’umanità, a seconda della sua condotta. Cosi come ogni tralcio influenza la salute della vigna, ogni umano influisce sulla salute dell’umanità. Ogni tralcio che non collabora con la vita di tutta la pianta si secca.
La Natura terrestre dice: sei libero di restare in una coscienza privata, separata dall’umanità, sei libero di fregartene dell’umanità, però se lo fai muori. Vieni espulso dal consorzio umano.
Puoi vivere solo se sei inserito organicamente nell’umanità. Bisogna “tagliare” i rami secchi, morti: altrimenti morirebbe tutta la pianta.
Tiziano Bellucci
KEPLERO: ASTRONOMO MISTICO
A scuola si studia la matematica e l'astronomia, credendo che i ricercatori del passato fossero astratti come quelli moderni.
Keplero, era vissuto nell'antica epoca egizia, e si reincarnò nel 1570.
Nella prefazione del 5° libro dell’Harmonices mundi” avendo riconosciuto la sua terza legge sul moto dei pianeti (i quadrati dei tempi periodici proporzionali agli assi maggiori delle orbite ellittiche) ecco come scioglie un inno alla propria scoperta:
“Da otto mesi ho visto il primo raggio di luce, da tre mesi ho visto il giorno, e da qualche giorno il puro sole della più ammirabile contemplazione.
Nulla mi trattiene, e mi lascio andare al mio entusiasmo.
Io voglio confondere con scherno i mortali e l’ammetto apertamente: ebbene si, ho rubato i vasi d’oro degli Egizi per farne un tabernacolo al mio Dio, lontano dalle frontiere dell’Egitto…. Il dado è tratto, e scrivo il mio libro: sarà letto oggi o domani dalla posterità, poco importa; esso potrà attendere il suo lettore cent’anni, poiché Dio ha aspettato seimila anni un contemplatore della sua opera”.
LA REINCARNAZIONE QUALE NECESSITA' EVOLUTIVA
"Ogni persona deve seguire prima o poi il sentiero che porta alla perfezione. Questo può realizzarsi nel corso di un'unica esistenza? [...] Certamente no. Perché dunque ogni individuo non potrebbe apparire più d'una volta in questo mondo?» (Gotthold E. Lessing, L'educazione del genere umano, 1780)
Lessing dice che ogni progresso del singolo individuo si traduce in un progresso dell'intera umanità. Questo ispira in lui, la convinzione che esista la reincarnazione.
Rudolf Steiner scorse nel pensiero di Lessing sulla reincarnazione una differenza significativa tra il modo in cui questa idea era affiorata per vie naturali in Occidente, al di fuori di ogni contatto con le opere orientali su tale argomento (non ancora tradotte in Europa) e la dottrina buddhista delle ripetute vite terrene: «Come potremmo parlare di evoluzione dell'umanità intera, dice Lessing, se a un'anima fosse dato di vivere solo in una di queste epoche? Da dove potrebbero giungere i frutti della civiltà se gli uomini non si reincarnassero, portando in un'epoca successiva quanto hanno appreso nella precedente, e così di seguito?
Tiziano Bellucci
CONOSCENZA FEMMINILE E ASCETISMO MASCHILE
Le donne sono solitamente molto interessate alla conoscenza, ma molto poco all'ascesi, ossia ai metodi per conseguire la veggenza. Potrà sembrare strano, ma non sono molte –escluse eccezioni- le donne che aspirano alla chiaroveggenza.
Perchè?
Di fatto le donne non hanno bisogno di “vedere”: esse hanno già una comunicazione diretta con il sovrasensibile “sperimentano” in sé la reale presenza del mondo spirituale. Ma in una forma istintiva , atavica. Non hanno bisogno di “vedere” ciò che vivono quotidianamente.
Le donne trovano estremamente interessati le “descrizioni” che fanno i chiaroveggenti –maschi- del mondo spirituale, perchè in tal modo trovano “una conferma di ciò che in loro era già presente”.
Molte donne trovano luce e pace leggendo esoterismo, come potendo “illuminare” il loro mondo interiore. Ritrovano se stesse e il loro mondo, nelle parole dei veggenti.
Per il maschio è l’opposto: in esso non vi è alcun atavismo, nessuna “ispirazione”. Il maschio è “cieco” al mondo spirituale. Non può averne esperienza diretta.
Per tal motivo gli uomini sono più inclini all’ascetismo e le donne alla conoscenza.
Se si vuole fare i sessisti, si troverà da dire anche su questo. Si portà dire: " L'uomo è l'unico che può "spiegare" e la donna non è capace?"
Semplicemente la donna non è predisposta ad "analizzare astrattamente, a bloccare in una forma le leggi del mondo spirituale". Il maschio sì. Da "bravo materialista" (lo ha imparato da Satana) è capace di suddividere, archiviare e catalogare ogni entità invisibile.
La donna non riesce a fare lo stesso, perchè dovrebbe "uccidere" la sua capacità di afferrare in un solo atto tutta la verità. Come gli insegnò Lucifero "voi siete Dèi", ella vive costantemente del mondo divino con il suo sentire.
L'uomo deve "spiegare" in termini razionali e "separatisti" (che è anche "materializzare, dare una forma) il mondo spirituale: per farlo ha bisogno di un motore che la ispiri: la donna. Ella deve stimolare questa ricerca, per necessità di alimentarsi di luce che schiarisca le sue premonizioni interiori.
Parlare di maschilismo e femminismo in esoterismo è fuori luogo. Perché sarebbe travisare e ignorare i rispettivi ruoli.
Che sono i seguenti: l’uomo deve ricollegarsi con il mondo spirituale, grazie al suo potere analitico e scientifico di indagine alimentato dal forte stimolo ispirato in lui dalla presenza del femminile; la donna deve ritrovare conferma del proprio compito con l’invisibile tramite la presenza e l’attività interpretativa del maschio.
Tiziano Bellucci
La beatitudine durante il soggiorno nel Devachan dopo la morte
Ad un certo punto della vita post morte l’uomo si sente espandere, ma non in senso spaziale: come se egli fosse un seme, che diventa “pianta”. Egli sente che l’insieme delle azioni da lui compiute nella vita precedente divengono un frutto maturo, che reca nel suo interno un “seme”. Quel seme cresce ed egli vive la sensazione e il divenire identificato con quel seme, il quale si trasforma in una “pianta” spirituale. Queste sensazioni di espansioni viventi, si possono esprimere con la parola “beatitudine”. Ossia egli “gode” del suo frutto.
Un’altra immagine che si può usare come similitudine per comparare il tipo di sentimento che prova il defunto innanzi al processo di espansione del proprio frutto/seme spirituale è la seguente: quando si va ad un concerto, si prova piacere, si gode di meravigliose sensazioni sonore, ascoltando musica composta da un dato musicista. Ora, nel Devachan, ci sente come se si stesse assistendo ad un concerto meraviglioso, ma quella musica che risuona è opera nostra, proviene da noi. Non suoniamo noi, ma siamo come di fronte ad un orchestra celeste che suona una nostra composizione, nata dal nostro spirito.
IL DIO DEL SOLE:
il santissimo sacramento
Il “mito” di Cristo ricalca la storia del Dio Sole, narrato in ogni tradizione mondiale.
Il Dio solare nasce al solstizio d’inverno, quando la costellazione della Vergine si trova nella posizione dell’orizzonte: il sole nasce all’orizzonte nel grembo della Vergine.
Egli muore durante l’equinozio di primavera e subito dopo risorge, per dare nell’estate la sua vita per far maturare il grano e l’uva.
La storia di Cristo Gesù è quella della discesa nella materia del Dio sole: il Logos o Parola creatrice, o Figlio.
Tiziano Bellucci
SIAMO CIO’ CHE MANGIAMO
I corpi sottili e i diversi modi di nutrirli
1- Corpo fisico: si nutre con liquidi e solidi, aria e calore. Occorre scegliere i prodotti qualitativamente più sani e migliori. Questa è l’accendersi della relazione con il PANE, il nutrimento del Padre
2- Corpo astrale: si nutre di cibo astrale ossia di sentimenti, desideri. Se questi desideri sono grossolani, vili, bassi di scarsa qualità e di basso valore, esso viene degradato, apparendo della stessa natura di ciò di cui si nutre. Più ci si affina tendendo all’altruismo e si essenzializzano i desideri e i sentimenti, nutrendosi di religiosità, più si diviene equilibrati e meno egoisti. Questo è la relazione con il VINO, il nutrimento del Figlio
3- Corpo mentale o corpo dell'io: si nutre di pensieri, di immagini e di arte. Più i pensieri sono elevati e profondi, più esso si nutre e si diviene capaci di armonizzarsi con il mondo. Questa è la relazione con il FUOCO che è legato allo Spirito Santo.
Tiziano Bellucci
L’EDONISMO CAUSA DEL MALE PLANETARIO
Le forze del male agiscono nel mondo perché “trovano” cibo.
Occorre chiedersi: ma chi offre questo cibo a queste forze?
Questo cibo siamo noi.
Ogni pensiero materialista, che non riconosca lo spirito, ogni pensiero edonista, egoista e malizioso, è un “cibo”. Va ad alimentare quelle forze dell’ostacolo le quali operano per realizzare omicidi, stragi terroristiche, distruzione di massa.
Se accadono questi fatti è perché l’umanità ha sinora “nutrito” questi esseri con i “prodotti” della civiltà: benessere estremo, superficialità, utilitarismo, fanatismo.
Non è l’uomo che uccide. Con il suo egoismo nutre i suoi stessi aguzzini e carnefici.
Esiste un metodo?
Ogni singolo uomo è collegato con l’umanità: ogni cosa che avviene in un singolo, questo si riversa nel tutto “umano” planetario.
La scienza spirituale dice che se lavoriamo su di noi, e produciamo piccoli cambiamenti, siccome si fa parte dell’umanità, cambiando se stessi si è già cambiato in meglio una parte di umanità.
In tal modo gradualmente sempre più individui liberi si svilupperanno e in tal modo “le bestie” summenzionate non troveranno più nutrimento. E sarà l’inizio della fine del male.
Abbiamo al momento solo da lavorare, da pazientare e da consolare le vittime di omicidi, non con parole, ma cominciando da domani a fare qualcosa per cambiare noi stessi.
Possiamo fare questo per loro, e per quelli che verranno. Ma dobbiamo partire da noi.
Tiziano Bellucci
Katha Upanishad:
“Lo spirito, che è il più intimo sé, abita nel cuore delle creature: bisogna estrarlo dal proprio corpo come un filo d’erba dalla sua guaina.
Da Lui procedono monti e mari, in Lui finiscono tutti i fiumi, la Lui provengono le piante e le essenze.
Lui permane in tutti gli elementi.
Egli è la bianca radiante Luce delle Luci, conosciuta da coloro che conoscono il Sé”.
Chi capisce il funzionamento di questi numeri
Vede come il suo mondo è stato costruito.
cerca il quattro come il primo numero
Di tutto l'elemento.
Da esso vede il tre sforzare se stesso
Darti spirito corpo anima.
Il due nasce dal sole e la luna.
Da questo cresce il Figlio dell'uomo
Il quale è come nulla al mondo.
Egli oltrepassa tutti i regni terrestri.
R. Steiner
Affrontare e gestire la propria gelosia
La mente gelosa crede di poter leggere nella mente dell’altro (“So a cosa sta pensando l’altro”), di avere il dono della preveggenza, (“So che si incontrerà di nascosto con la persona X”), ha un pensiero del tipo (“O mi ama o non mi ama affatto”), generalizzantante che impiega i “sempre” e “mai” (“Fa sempre la tal cosa”, oppure “Non fa mai…..”, guidata da un ragionamento emotivo (“Se avverto ansia vuol dire che il partner sta tramando qualcosa”; “Avverto noia in questo rapporto quindi il partner sarà spinto a cercare altro”).
La gelosia si fonda su una mancanza di autostima: bisogna imparare a darsi valore, sia fisico che emotivo, sia che ideale: imparare a riconoscere le proprie qualità e i propri talenti.
Le relazioni, e in particolare quelle amorose, risentono del modo in cui i partner attribuiscono valore alla relazione: la persona cui viene attribuito meno valore sarà destinata a provare un sentimento di gelosia molto più forte e intenso. La percezione di avere meno valore diminuisce il senso di sicurezza in sé stessi, nell’altro e nella relazione, facendo percepire maggiori segnali di pericolo intorno a sé.
La gelosia non deriva da un tradimento ricevuto. Il tradimento lo facciamo a noi stessi, al nostro valore come individuo, ogni volta che sentiamo gelosia.
L’autostima è l’«amore per sé stessi».
Amarsi significa prima di tutto impegnarsi a conoscersi e ad accettare tutte le proprie parti negative, promettendo di migliorarsi.
Amarsi significa accorgersi di aver compiuto degli errori e manifestare volontà di rimediare, di crescere.
Amarsi significa smettere di “volersi bene” egoisticamente e di vivere la vita passivamente, come seduti ad un cinematografo.
Amarsi non è aver cura solo di sè, coccolandosi.
Amarsi significa smettere di sentirsi “Uno” ma di essere parte dell’umanità, come membri di un solo corpo.
Amarsi e sentire di poter essere meglio di ciò che si è e far di tutto per trasformarsi.
Amarsi è decidere di sottoporsi ad una disciplina interiore che ci liberi dalla "troppa indulgenza" verso noi stessi.
Spingere i figli ad eccellere e nel contempo proteggerli dagli ostacoli rischia di produrre un paradosso per cui non si costruiscono abilità ma incertezze, non si crea forza ma insicurezza, non si crea valore ma sfiducia.
La “chiave” è dedicarsi maggiormente alla cura del proprio spirito. Ci si deve imporre a dedicare degli spazi alla meditazione, alla concentrazione. Altro consiglio è: studiare, comprendere il testo di R. Steiner “filosofia della libertà.”
Tiziano Bellucci
Le tappe della vita
INDICAZIONI SULLA BIOGRAFIA UMANA
• Il mondo è buono 0/7 anni
• Il mondo è bello 7/14 anni
• Il mondo è vero 14/21 anni
• Essere uomini, lo sviluppo dell’anima 21/42
• Realizzazione dell’uomo e sviluppo spirituale 42/49 anni
• Dai 49 ai 56 anni: un nuovo ascolto
Nei primi 21 anni il focus è sulla crescita dell’organismo fisico;
Nel secondo periodo (21/42) l’accento è sulle qualità dell’anima, al loro sviluppo.
Nel terzo periodo (42/63) l’energia viene messa a disposizione per sviluppare l’elemento spirituale in noi.
• 0- 7: imitazione (volere)
• 7-14: simpatia-antipatia (sentire)
• 14-21: ricerca della verità (pensare)
• 21-28: viaggi di scoperta; forte senso della comunità (volere)
• 28-35: controllo del mondo e sviluppo interiorità (sentire)
• 35-42: grandi trasformazioni (pensare)
• 42-49: decisioni coraggiose (volere)
• 49-56: ascolto di ciò che mi accade (sentire)
• 56-63: connessione con la realtà più vera e profonda (pensare)
Il pericolo di “rimanere indietro” e gli aiuti superiori
Se dipendesse solo dalla volontà delle Gerarchie angeliche superiori, le anime completamente materialiste, già da ora dovrebbero di per sé venir tagliate fuori dall’evoluzione progressiva.
Gli spiriti angelici lasciano permettere questo, ossia che si possa affondare nel materialismo, nel male, perché la libertà esiste.
Gli angeli non hanno però le forze per “salvare” tutte le anime sclerotizzate nel materialismo.
Si ricorre quindi ad un espediente: vengono in aiuto sacrificale quelle anime che muoiono di una morte precoce.
Il venire coinvolti in catastrofi, in incidenti che comportano morti improvvise e premature, porta all’essere strappati improvvisamente via dal corpo fisico. Salendo nel mondo spirituale quelle anime portano con sé però forze molto particolari, che avrebbero potuto essere ancora molto efficaci sulla terra, che avrebbero prodotto molta produttività: è interessante vedere come queste forze inespresse vengono rilasciate entro il mondo spirituale e vengono usate dalle Gerarchie spirituali per salvare le anime che andrebbero incontro ad una decadenza irreversibile.
Le entità angeliche si “arricchiscono” di vigore spirituale, diventano più forti, assumendo in sé la forza inespressa sulla terra ricevuta dalle anime morte prematuramente.
Anime materialiste vengono così stimolate -grazie a queste nuove forze umane precoci -dalle forze delle Gerarchie, verso una via migliore di quella intrapresa sinora.
Rielaborazioni O.O. 140 R. Steiner
A cura di Tiziano Bellucci
Esodo 3,14-15 14 Dio disse a Mosè: «YHWH: Io sono colui che sono»
“YHWH” (yodh, · he, · waw, he) significa: “IO SONO L’IO SONO”. L’io sono è un essere che si colloca nell’indicativo presente, perché è “Colui” che esiste da sempre, e vive per sempre, perché non proviene da nulla, se non da se stesso.
"Io sono l'autoesistenza"
Un tempo, questo "autoEssere" (Dio) governava l’umanità dalla periferia del cosmo, tramite le LEGGI, o comandamenti.
Venne “ad abitare” tramite il Mistero del Golghota, in ogni uomo(IO), consegnando e trasferendo quella legge cosmica all’interno dell’uomo, così che potesse essere riconosciuta nel tempo, come legge interiore individuale.
Le leggi del cielo stellato sono ora dentro il cuore umano.
Tiziano Bellucci
IMPARARE A LIBERARSI
"Uscire dal sistema" dall'omologazione si può.
Basta decidere di non dipendere più dai sistemi mediali.
Si devono utilizzare e tollerare gli strumenti, senza mai soggiacere alle logiche che si trovano alle loro spalle.
Si deve imparare a distinguere ciò che è "tecnologia morale", ma ciò che è "tecnologia immorale".
E ci si può accorgere che questo è uno dei modi per cambiare il mondo.
Se si smette di farsi pilotare dal sistema, si esce da esso.
Il problema è che siamo affezionati al sistema.
Non possiamo farne a meno.
Quelli che dicono che si tratta di "saper gestire" le opportunità, dovrebbero chiedersi se sono poi davvero così capaci di farlo.
Inoltre: chi dice che non ci si può isolare dalla vita del mondo, gli si potrebbe chiedere: ma quello che ci dicono questi apparecchi mediatici è davvero la vita ?
E' una forma di insegnamento pedagogico?
Diventiamo più ricchi o più poveri nel rimanere collegati con l'informazione data da questo sistema?
Ma se sei davvero capace di gestire i MEDIA, allora quando cominci a farlo?
Quando decidi di portare la televisione in cantina?
Tu che dici: "ma io gestisco" saresti capace di rinunciare ad averla in casa?
Tiziano Bellucci
LA CICOGNA E IL NEONATO
Oggi parlare di una cicogna che "porta" un fagotto con dentro un bambino è surreale: da veri ignoranti e ingenui.
Un tempo -quando l'uomo era meno astratto e più vivo- si voleva indicare che la cicogna era la personificazione dell'essere angelico del futuro bambino, il quale è l'entità spirituale, che dal cielo (dal cosmo) porta un "fagotto" contenente l'insieme di forze e qualità spirituali che devono essere riversate entro il grembo di una mamma, affinchè possa nascere il bambino.
La cicogna è un essere celeste, cosmico, che porta entro la terra un "pacchetto", una sorta di bagaglio contenente gli "effetti personali" dell'anima che vuole trasferirsi sulla terra.
Quindi le cicogne (gli angeli) non hanno mai smesso di portare i fagotti con dentro i bambini.
Tutt'ora è così: soltanto che non siamopiù capaci di dare significati profondi ed esoterici ai simboli, i quali celano verità occulte.
Tiziano Bellucci
PLAYLIST BRANI PIANOFORTE di Tiziano Bellucci
Buon ascolto: una playlist con mie composizioni originali per pianoforte, quale "sottofondo" meditativo.
Per chi lo desiderasse sono disponibili anche gli spartiti.
Tiziano Bellucci
Sul ruolo delle brame e del piacere
“Io posso perdermi nel godere del sapore di un dato cibo. Posso invece prendere la determinazione di analizzare di che cosa sia e quale sia l’essenza e la natura di ciò che mi provoca il piacere.”
Ogni desiderio, ogni godimento non è quindi qualcosa fine a se stesso, ma un evento, un occasione per osservare il contenuto di godimento dato dalla cosa onde trarne un insegnamento.
E' incredibile: si può arrivare a "sorprendere" l'agire dell'essenza spirituale operante entro le cose che desideriamo. Si tratta solo di porsi in osservazione delle sensazioni che promanano da un dato ente. Cosa realizzabile sia durante il godimento, che dopo averlo realizzato.
Vi fu un tempo in cui si condannava il piacere. E lo si vedevo come una tentazione del male. Ma non vi è nulla di più equivocato.
Dal principio del mondo venne innestato il piacere nelle cose, affinchè l'uomo tramite il piacere, potesse arrivare ad incontrare lo spirito posto dietro il godimento.
La brama non è dunque "peccato" o errore.
Male è godere solo del piacere fine a se stesso.
Il peccato non è godere delle cose, ma illudersi che il piacere esista solo per essere goduto. Si acquisisce un debito nei confronti dell'universo se si soggiace all'illusione che esista solo il piacere, senza accorgersi che esso ha il ruolo di condurci alla conoscenza di ciò che è l'origine del piacere.
"Ciò che desideriamo non è ciò che cerchiamo, ma il mezzo per giungere alla meta."
T. Bellucci
I "TRE" SONO UNO
Ogni forma di TRE, di Trinità, come lo Spirito Santo, lo Spirito Figlio e lo Spirito Padre, vengono generalmente separati e distinti in tre “persone”, ma in realtà sono una cosa sola, sono la stessa cosa: un essere solo. E’ il modo umano di viverli che è del tutto diverso.
1-Nella coscienza umana il Padre appare come quella forza invisibile, occulta e nascosta che esiste dentro ogni creatura o cosa.
2-Il Figlio è l’impulso che promuove, attrae, spinge l’uomo ad andare a conoscere e ad indagare le cause nascoste che vivono dentro le cose (Padre).
3-Lo Spirito Santo è la capacità di poter conoscere il mondo (il Padre) direttamente dal proprio interno, per percezione spirituale diretta. Questa terza fase si compie solo se preventivamente si è lavorato sullo stimolo dato dal Figlio.
La Causa è quindi unitaria, assume tre aspetti diversi: nascosto, cosciente e autocosciente
Tiziano Bellucci
Esercizio. Io: la presenza, l’essere.
Cosa è ”io”?
Siediti e osserva il mondo. Senza interpretare, senza spiegare ciò che vedi, senza "nominare" le cose. Abbandonandoti alle impressioni che suscitano le forme e i colori osservati. Puoi anche fare questo esercizio camminando, durante una passeggiata. Non pensare, non ricordare. Non creare associazioni di pensiero. Considera solo la sensazione di essere presente con ciò che esiste, in questo momento. Guarda fuori di te, ciò che entra tramite i tuoi sensi corporei, senza “spiegare” ciò che vedi. Ascolta con attenzione ciò che avviene ora, ciò che si modifica in te in merito a “qualità dello stato di coscienza”.
La sensazione di essere privi di pensieri, l’impressione di non stare usando lo strumento del giudizio e dell’analisi, è l’io. Vivere il momento presente senza pensieri, è afferrare il senso dell'io.
Sperimentarsi come uno spazio privo di forme e senza immagini è l'io.
“L'io” non è un qualcosa: è quella condizione che avverti quando diventi più consapevole della percezioni dei sensi.
E’ lo stato che avverti quando porti più attenzione verso te, e il mondo.
La prima cosa che si avverte è “sentire che sei vivo”: senti come se puoi percepire la frequenza vibratoria del tuo corpo, il moto del sangue e dei succhi. Sei più attivo, vigile, presente.
Prima nessuno sapeva questo. L'evoluzione rendeva la coscienza identificata con i suoi contenuti. Macchinalmente. Ora qualcuno se ne é accorto. Il distinguere se stessi dai propri pensieri é un fatto rivoluzionario, che sconvolge i fondamenti della propria coscienza.
E’ il principio della liberazione dell’inganno della mente.
Un inno esoterico recita: “la mente è il grande distruttore del reale. Distrugga Il discepolo, il distruttore”.
Tiziano Bellucci
GLI EFFETTI NEGATIVI DEL PENSIERO UMANO SULLA TERRA
Pensando meri pensieri intellettuali si andrà a turbare, a rovinare il manto di calore della terra.
Nel futuro, nei prossimi 3000 anni,se l’uomo non avrà imparato a pensare in modo creativo, vivente, ma avrà perseverato a pensare materialisticamente l’aria si avvelenerà e si creeranno danni a tutta la vegetazione.
E se fra 5000 anni si perseverasse a pensare pensieri morti e privi di spirito, anche l’acqua verrebbe contaminata e marcirebbe. Queste esalazioni deformerebbero anche l’elemento minerale terrestre.
La distruzione della terra non avverrà tramite guerre, disastri nucleari, ma tramite il diffondersi di pensieri materialistici ed intellettuali.
L’uomo non è una creatura che semplicemente si aggira sulla crosta terrestre. E’ un recettore di forze sotterranee e al contempo di forze extraterresti.
Dipende dall’uomo se verranno inoculati impulsi di distruzione o di creazione nella terra stessa.
Dipende dalla sua evoluzione interiore, dallo sviluppo della sua capacità morale di convertire la materia in spirito.
Rielaborazioni antroposofiche a cura di Tiziano Bellucci
PER NON AVERE PAURA DEL PRESENTE
Solitamente si sente, si trasforma il presente come un elemento nemico, qualcosa di estraneo, da temere, da averne paura.
Non è bene. Il destino siamo noi, è il piano del nostro io.
Come può essere nemica la nostra volontà di realizzarci come spiriti sulla terra?
Vivere il presente aiuta a sentire le forze amiche del destino che vengono incontro.
Aiuta a sentirci un io. Sentire nemico il presente paralizza il destino e il suo potere.
Non serve pensare, preoccuparsi.
Basta essere presenti.
Essere presenti attiva questo potere del destino e permette di fare arrivare ciò di cui si ha bisogno.
Perché può solo arrivare ciò che è ottimo per noi, dato che lo abbiamo predisposto come piano di vita, prima di incarnarci sulla terra, come spiriti, come io.
Non complichiamo, non distruggiamo la tessitura del cammino che attende di essere adempiuto, realizzato.
Non dimentichiamo il nostro io.
Tiziano Bellucci
Il potere di Iside e Madonna
Nell'Egitto, malato veniva portato nel tempio e immerso in uno stato di sonno - anche provocato con sostanze. Era un sonno sonnambulo, potenziato in modo che il malato potesse assistere a vere e proprie visioni. Lo portavano ad avere contatto con quell’entità che causava la fecondazione negli umani quando ancora non avevano un corpo fisico e quindi non esisteva la morte e la malattia. La sacra Iside.
Ai tempi moderni Madonna è il simbolo di quell’antica figura risanatrice.
L’immagine della Madonna è un farmaco risanatore. Se viene usato in modo che l’anima umana ne risenta l’effetto postumo durante il sonno, forse sognandola, l’immagine della Madonna possiede ancora oggi una forza risanatrice.
R. Steiner, Stoccarda 5 agosto 1908 o.o. 105
VIDEO SULLE IMMAGINI DELLE MADONNE DI RAFFAELLO:
A MAGIA DELL'IO NEL VANGELO DI GIOVANNI
E' il libro più nuovo e inedito dell'universo.
Il vangelo di Giovanni contiene i più profondi misteri dei mondi spirituali.
Tutto ciò che viene esposto nelle pagine del vangelo, è un appello che l’io, il vero principio spirituale del cosmo fa al singolo uomo.
E’ come se da lontananze cosmiche, un essere angelico supremo giungesse a noi ci dicesse: “qualcosa di divino vive in te, ma tu ancora non ti sei accorto di possederlo.”
Il regno dei cieli, il mondo dello spirito non è lontano, in un'altra dimensione: è dentro di te. Io sono qui per annunciartelo: conosci te stesso. Se affondi veramente nella parte più sacra in te, troverai il mondo e gli dei.
Metodo per meditare i versetti del Vangelo di Giovanni
Si pianifichi, appena svegli, prima di accogliere qualsiasi impressione, di leggere e immergersi per 7 giorni nei primi cinque versetti del primo capitolo del Vangelo di Giovanni.
La settimana seguente, allo stesso modo il secondo capitolo, e così di seguito sino al 13° capitolo.
(Cinque versetti del 1° capitolo per una settimana, poi cinque versetti del 2° capitolo la seconda settimana: si tratta di meditare per 13 settimane 13 capitoli (i primi 5 versetti), ossia per 91 giorni, 3 mesi)
Perseverando per giorni, mesi e anche anni, si arriverà a sentire che queste parole possiedono una forza occulta, che risveglia forze di chiaroveggenza.
Si può arrivare ad essere introdotti in qualcosa di straordinario e possente: si viene introdotti a vivere le vicende di Palestina, così come sono registrate nelle cronaca dell'Akasha.
Rielaborazione di R. Steiner, 13° conferenza O.O. 95
Tiziano Bellucci
IL CULTO ROVESCIATO: attrarre l'Arcangelo nel gruppo
Quando in chiesa, durante una cerimonia si celebra un culto, il mondo spirituale "discende" sulla terra, nella sede in cui viene praticato: gli uomini vengono compenetrati da entità spirituali.
E' possibile compiere un "culto rovesciato": vivendo e riconoscendo come attualità spirituale, ciò che si osserva e avviene negli eventi fisici, ci si eleva entro il mondo spirituale, ascendendo verso di esso.
Riempire di luce la propria anima con entusiasmo partecipativo, sentendo l'altro uomo come spirito parte di un progetto vivente, vivi idealisticamente la vita materiale come permeata di spirito, e ti trasferisci verso l'alto.
Provare riverenza, sacro timore per il luogo, per i momenti in cui ci si ritrova per studiare insieme ad altri contenuti spirituali antroposofici è "innalzarsi" trasferirsi verso l'alto.
Si arriverà a sentire la presenza di un entità spirituale che compenetra la comunità. Si arriva ad "attrarre" uno spirito arcangelico di comunità.
Solo destandoci all'esistenza di ciò che vive nell'anima del nostro prossimo,possiamo arrivare a sperimentare il Mondo spirituale.
Rivisitazioni della 6° conf. di R. Steiner da "formazione di comunità"
a cura di Tiziano Bellucci
Sul matrimonio
Il matrimonio è un dualismo. Oggi, a torto, si riconduce tutto alla sfera sessuale. Nel matrimonio è coinvolta una contraddizione.
Nell’uomo il corpo fisico è maschile, ma il corpo eterico, la sua spiritualità è massimamente femminile. La donna ha un corpo fisico femminile, ma il suo essere interiore è maschile.
Ogni uomo avverte dunque in sé il senso del divino come qualcosa di “femminile”; e ogni donna sente in sè lo spirito come un che di “maschile”.
In realtà ogni individuo anela allo spirito, a collegarsi con il divino. Di conseguenza, la ricerca dello spirito per l’uomo avrà caratteristiche femminili, e per la donna maschili. L’uomo crederà di incontrare la Dea (che vive già in lui etericamente femminile) quando guarda una donna, e la donna crederà di incontrare il Dio (che vive in lei come essere eterico maschile) ogni volta che vede un uomo.
Il corpo è solo un simbolo, che richiama un’altra realtà, interiore.
Rielaborazione di “Risposte a domande” R. Steiner O.O. 95
La Piramide dei bisogni di Maslow
L’uomo è tripartito nelle sue necessità, ha 3 tipi di bisogni:
bisogni del suo corpo (fisiologici)
bisogni della sua anima (relazionali, sociali)
bisogni del suo spirito (autorealizzazione)
I bisogni del suo corpo (fisiologici) sono quelli legati alla sopravvivenza del corpo: mangiare, bere, dormire, respirare, andare in bagno, procreare (sesso), avere una casa, stare bene di salute, avere un lavoro che permetta di vivere, avere denaro
I bisogni della sua anima (relazionali, sociali): avere amicizia, affetto, ricerca del prestigio, matrimonio, scambio intimità mentale e sessuale, autostima, rispetto, dignità, positività
bisogni del suo spirito (autorealizzazione): moralità, creatività, accettazione, spregiudicatezza, capacità di accordo e risoluzione, capacità di accettazione,
Si tratta di tenere tutto in armonia ed equilibrio, vedendo
- il corpo come il supporto indispensabile per la realizzazione del proprio spirito
- lo spirito come volontà di esprimersi e riconoscersi come essere
- l’anima come desiderio di “sposare” le due polarità
Il “matrimonio” è simbolo di questa unione fra corpo (uomo) e spirito (donna): ciò che è sempre stato il ruolo di una vera “religione o via di iniziazione”: essere la via attraverso cui lo spirito di identifica e si afferma tramite il corpo
Riflessioni di Tiziano Bellucci
ESSERE DEGNI DELL'AMORE
"Gli esseri umani si avvicinano
Si abbracciano, si baciano
Si promettono, si giurano
Ma viene un tempo in cui
Si tradiscono nei loro intenti
Prima vi era Dio che li sosteneva
Dentro al loro cuore,
Poi il dubbio e la paura
La quotidianeità
Viene ad abitare nelle menti
E tutto finisce
E pensare che l’amore non muore
È la paura e l’incertezza che lo oscura
L’amore c’è sempre e brilla
Come il sole quando è notte
Solo la mente vede solo il buio
Se si potesse attender il mattino
Si vedrebbe che l’amore c’è
Ed è anche molto bello e caldo
Ma per far questo occorre
Togliere la paura e il dubbio
Questo ci rende degni dell’amore
Perché esso vive in noi
Solo se ci trova degni di lui
Capaci di credere in lui
Ci porterà verso un esistenza
Piena e felice
Nel suo Nome"
Tiziano Bellucci
IL VERO ARTISTA
Chi si sente "artista" crede di essere all'avanguardia, di andare contro tendenza, di uscire dal gregge.
Dal brucare sul prato, si mette a brucare sul palco.
Credendo che quell'erba sia più sana e reale.
Mentre è erba di plastica, finta.
Perchè il vero teatro è la vita: ritirarsi su un palco è ritirarsi dalla vita: come fanno i monaci nel convento.
Si purificano dai loro demoni affidandoli, precipitandoli nelle anime delle "pecore" che vivono sul palco dela vita.
Chi fa una vita ritirata caccia sì, da sè, demoni: li precipita nel mondo, dentro le anime di altri uomini.
Chi fa l'attore, il musicista, chi fa il prete, l'asceta deve sapere che i "mattoni" che butta dietro di sè, li tira in testa a chi sta dietro
Il vero artista dovrebbe farsi carico delle pecore, anzichè isolarsi: aiutarle a sentire la voce del proprio io, non la voce del Padrone
Tiziano Bellucci
LA MUTAZIONE DEI TRIANGOLI
Consiglio: un esercizio di concentrazione molto efficace per richiamare la presenza di Sè:
"Immaginare un triangolo equilatero e trasformarlo nelle varie forme, in modo conseguente: isoscele, scaleno, rettangolo, ottusangolo. Giunti all’ultima forma, ripetere la metamorfosi al contrario da ottusangolo a equilatero".
Tiziano Bellucci
GLI ANIMALI DIVENTERANNO MAI UOMINI?
Gli animali non hanno un anima, un io individuale, ma di gruppo. Essi appartengono ad un medesimo essere, il quale infonde ad essi la saggezza e le abitudini tipiche della razza di appartenenza.
L’essere del cavallo, è un Entità che lavora nel mondo astrale e da là dirige ogni singolo cavallo. Ogni cavallo è come un suo “dito” che egli muove sulla terra. L’anima di gruppo attraversa con un flusso di forza la loro spina dorsale di ogni cavallo. Il chiaroveggente vede la terra circondata da flussi di forze colorate, che sono appunto gli io di gruppo degli animali.
Quando l’animale muore, non si reincarna e neppure va in un luogo di purificazione: il suo spirito ritorna al suo spirito di gruppo. Egli consegna i frutti delle sue esperienze sulla terra al suo Spirito.
I singoli animali non diverranno mai esseri umani: sarà la loro anima di gruppo, quello che ad es. è lo spirito del Leone, del cane, del gatto, che in un lontano futuro, si evolverà ed avrà un’anima individuale, dotata di un io singolo. Anche se saranno uomini molto diversi da noi.
Rielaborazione di “Risposte a domande” R. Steiner O.O. 95
La ricerca della PIETRA FILOSOFALE (Alchemica)
"La pietra filosofale, ciascun uomo l'ha veduta e toccata. E' qualcosa che ogni uomo prende e ha preso in mano, anche giornalmente. E' qualcosa che si può trovare ovunque, solo che nessuno sa che essa è la pietra filosofale".
Verrà un tempo in cui l’uomo sarà capace intenzionalmente di effettuare il processo che è ora effettuato dalla pianta. Come la pianta prende in acido carbonico e costruisce il suo corpo dal carbonio, così l'essere umano del futuro sarà lui stesso creare il suo corpo dai materiali del suo ambiente.
Il sesso cesserà di esistere.
L'uomo dovrà lavorare sul suo corpo, dovrà produrlo per se stesso. Lo stesso processo di trasformazione di carbonio, che la pianta concretizza quindi inconsciamente, verrà poi effettuato coscientemente dall'uomo.
L’uomo dovrà trasformare la materia così come oggi la pianta trasforma l'aria in carbonio. Questa è la vera alchimia. Il carbonio è la Pietra Filosofale. L'alchimista del 18 ° secolo, indicava la trasformazione che è ora effettuata dalle piante e che in seguito sarà effettuata dall'uomo. L'uomo in futuro avrà un corpo trasparente come il diamante.
Lecture in Berlin, 29th September 1905, R.Steiner. GA93a - Tradotto da Tiziano Bellucci
OMOLOGAZIONE E NICHILISMO
Nietzsche afferma che il nichilismo passivo coincide con la perdita o sfiducia di fede dell’uomo europeo verso i valori della propria civiltà; coincide con la “diminuzione vitale“, con la massa di malattie, con la pazzia, con tare psichiche e fisiche che colpiscono l’umanità.
Nel nichilismo viene meno anche la fiducia nella scienza, che ha ispirato il positivismo. L’uomo nichilista è caduto nell’angoscia per aver scoperto che i fini assoluti e le realtà trascendenti non esistono, ma insiste nel perseguirli per omologazione e mancanza di originalità.
È tuttavia possibile uscire dal nichilismo superando questa visione e riconoscendo che è l’uomo stesso la sorgente di tutti i valori e delle virtù della volontà di potenza (nichilismo attivo).
L’uomo, ergendosi al di sopra del caos della vita, può generare propri significati e imporre la propria volontà. Chi riesce a compiere questa impresa è l’Oltreuomo, cioè l’uomo che ha compreso che è lui stesso a dare significato alla vita.
Redimere Lucifero e Satana
Un uomo può arrivare ad iniziarsi, ad “illuminarsi” da solo. E anche una donna. In solitudine.
Ma se lo si vuole fare in coppia occorre dotarsi di una conoscenza superiore.
L'uomo può redimere Lucifero in lui, solo attraverso il potere del femminile, grazie ad una donna che lo porti verso la reale redenzione di Lucifero, vincendo il potere del pensiero intelligente dialettico, ricevuto appunto da Lucifero tramite il nutrimento dell’albero del bene e del male.
Di fatto Dio affida alla donna il compito di riscattare l’umanità dal morso del serpente Lucifero, il Drago dell’Eden.
Genesi: Cap 3, 15 Io porrò inimicizia fra te e la donna, e fra la tua discendenza e la discendenza di lei; questa progenie ti schiaccerà il capo…"
Redimere Lucifero significa incontrare la Vergine, nella donna che si ama, e riconoscerla come Dea angelicata. Allora lei sarà in grado di schiacciare la serpe e di trasmutare l'uomo in Angelo.
Ma anche la donna può essere “illuminata” e iniziata. E questo può accadere solo se riesce a scoprire nell’uomo il “volto di Cristo”, il “Cristo il lui” nel suo amato.
Per fare questo deve conoscere e amare le forze arimaniche materialistiche che imperano nel maschio.
Così come è compito del femminile quello di redimere Lucifero, è’ compito dell’androgino del futuro redimere Arimane.
Tiziano Bellucci
VIAGGIARE NEL TEMPO
"Per viaggiare nel passato o nel futuro, occorre effettuare la seguente procedura.
Serve una lacrima dei vostri occhi.
Dopodichè essa verrà usata come veicolo trasportatore entro la corrente del tempo.
Artus: "Ma perchè una lacrima?"
Morris. "Nelle lacrime vi è il potere della speranza: esse si generano dall'anima, sono anelito salato, sostanza immortale, atemporale: anima reale. Tale forza ha il potere di proiettare nel tempo.
Vi fu un flash. Un bagliore colore azzurro, e in qualche istante si trovarono nell'annno 5007 D.C.. "
Da la "Musicha perduta" di Tiziano Bellucci
SAPPIAMO DI AVERE UN SEME NEL CUORE?
Matteo 13,1
(Novembre 31 D.C.;Cafarnao,sulla riva del L.Tiberiade)
«Il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte del seme cadde lungo la strada; gli uccelli vennero e la mangiarono. Un'altra cadde in luoghi rocciosi dove non aveva molta terra; e subito spuntò, perché non aveva terreno profondo; ma, levatosi il sole, fu bruciata; e, non avendo radice, inaridì. Un'altra cadde tra le spine; e le spine crebbero e la soffocarono. 8 Un'altra cadde nella buona terra e portò frutto, dando il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi [per udire] oda».
Vi sono cinque tipi di individui:
1- GLI INSENSIBILI (seme cadde lungo la strada): coloro che calpestano e rinnegano la propria voce della coscienza, stimolati dagli istinti maligni delle voci seduttrici dentro la sua anima;
2- GLI INCOSTANTI (il seme non aveva molta terra): quelli che percepiscono la forza del proprio Verbo in se, ma sono instabili, pigri: in seguito alle prime tribolazioni, smettono di prestargli attenzione e di seguirla;
3- I PASSIONALI (il seme levatosi il sole, fu bruciato): gli uomini succubi dei piaceri terreni, che pur di non rinunciarvi preferiscono ignorarla;
4- I PERFIDI (le spine crebbero e soffocarono il seme): coloro che sono negativi, e pensano sempre male;
4- I CERCATORI DI SE’: coloro che sono tenaci, fedeli e perseveranti e ascoltano i propri presentimenti.
A quale categoria sentiamo di appartenere?
E cosa possiamo fare per diventare una "pianta" che può crescere nel Giardino dell 'Eden, collaborando a vivificare la vita del cosmo?
La parabola del seminatore è una parabola di Gesù raccontata nei tre vangeli sinottici (Matteo 13,1-23, Marco 4,1-20 e Luca 8,4-15) e nel Vangelo apocrifo di Tommaso (Tommaso 9).
Commento di Tiziano Bellucci
IL VERO "COMPLOTTO" E' DENTRO DI NOI
L’autoconoscenza dell’io superiore. Il mistero dell’io Tutto.
Impegnamoci a "risolvere" la continua presa in giro che avviene dentro di noi: centinaia di "io" in noi si affollano e "complottano contro la salute della nostra anima. Pensieri e sentimenti, desideri e istinti si accordano fra di loro per originare caos in noi.
E' in atto una "sommossa" interiore, alle spalle della nostra consapevolezza. L'unica via è l'autoconoscenza. Il riconoscere, identificare il nostro vero essere, imparando a distinguerlo dai "complottatori interiori.
La vera conoscenza di sé, di quello che il principio divino che vive nell’uomo comincia quando possiamo dirci: “nel nostro io ordinario, non sta affatto il nostro io superiore. Esso si trova in tutto ciò che è fuori di noi, nel mondo: sia esso il sole, le stella, la luna, la pietra, l’animale”.
Colui che si dice, “voglio isolarmi, voglio tenermi in disparte da tutto ciò che è materiale, per conoscere la mia vera natura superiore, il mio vero io” non sa che il proprio vero io è invece dappertutto fuori di lui e che solo una piccola, infninitesima parte di questo io cosmico vive in lui.
L’io inferiore dice: “io sono qua e sento freddo”; l’io superiore si contrappone: “io faccio parte di tutto, quindi faccio anche parte del freddo; sono il freddo e al contempo possa comunicare anche il freddo a me stesso”.
L’io inferiore dice: “io mi sento nel corpo, nel mio occhio che vede il sole”; l’io superiore replica: “io sono nel sole, abito anche nel sole e vedo nel raggio solare da dentro il tuo occhio”.
Per trovare se stessi occorre uscire da sé: e si troverà un identità con il mondo. “Riconosci te stesso, significa: supera te stesso”.
Quando arriveremo a riconoscere in noi ciò che è "personalità apparente" dalal nostra essenza, avremo risolto il complotto che ci rende prigionieri di noi stessi
Rielaborazione di R. Steiner, 14° conferenza O.O. 95
a cura di Tiziano Bellucci
Esercizio di autoconoscenza escludendo le colpe altrui
"Ogni tanto occorre pensare a ritroso le ultime due o tre settimane o l’ultimo mese, rivedendo i fatti importanti accaduti. Si deve cercare di prescindere sistematicamente da tutto quanto potrebbe esserci accaduto di ingiusto e che si cita a scusa di quanto ci è successo. Si deve escludere che gli accadimenti “siano colpa di altri”, si deve ricercare la causa di ciò che è accaduto non negli altri, ma in noi stessi. L’uomo ha la tendenza a rendere e a scaricare la responsabilità sugli altri, circa le cose che non gli stanno bene: arrivare ad escludere il pensiero dell’ingiustizia e che l’altro era in torto, ci mette in relazione con il mondo spirituale in maniera completamente diversa."
R. Steiner 31 agosto 1913
IL TERRORE QUOTIDIANO: FANATISMO, MATERIALISMO E CAOS
Rudolf Steiner dice che vi sono 3 tipi di forze (entità demoniache) che causano il male nell’uomo e sulla terra.
Si tratta di
- Entità della luce o luciferiche, che stimolano l’uomo all’esaltazione fanatica del suo ego;
- Entità delle tenebre o sataniche, che dal di fuori dell’uomo lo tentano a divenire e a credere solo alla materia, che tutto si risolva con il ricatto e la morte;
- Entità della caos o Asuras, che strappano via all’uomo il suo io, che possono penetrare e guidare l’involucro fisico, creando distruzione e annientamento nel mondo.
Queste ultime entità demoniache Asuras, si sono insidiate da metà del secolo scorso all’interno dell’umanità. Esse non hanno nessun scopo: tranne svuotare l’io dell’uomo, nutrendosi della sua individualità. E una volta svuotato, adoperare il suo corpo come veicolo di distruzione. Non hanno un obiettivo, una giustificazione. Il caos è la loro meta.
Esse hanno trovato libero accesso nel mondo solo grazie alla preparazione effettuata sinora dalle forze luciferiche e arimaniche: in virtù del fatto che si è creata grazie a Lucifero una filosofia e una religione senza spirito, l’uomo ha perso ogni riferimento interiore. Grazie ad Arimane, la scienza ha creato un sistema che domina la volontà dell’uomo, rendendolo inattivo, passivo e privo di autodeterminazione.
Come è possibile fronteggiare queste forze? Si può fare qualcosa?
Così come è servito molto tempo per creare la “venuta” del caos, servirà molto tempo per reinstaurare l’ordine.
Vi sono tuttavia due vie:
1- tramite l’esercizio di una rigida pratica di controllo dell’io tramite la concentrazione e meditazione interiore. Le entità penetrano nell’uomo solo se trovano un “buco di coscienza”, uno spazio vuoto. Solo se si è continuamente vigili e attenti a “ricordarsi” di essere uno spirito presente nel corpo, esse non possono avere accesso;
2- diffondendo sempre più le conoscenze esoteriche si può arrivare a stimolare le coscienze affinché possano trovare la propria direzione interiore e a staccarsi dalla dipendenza del materialismo. E si arrivi a cambiare spontaneamente il sistema sociale.
Il fanatismo e il materialismo hanno creato le basi per il venire del caos. Ed ora è il momento del disordine delle coscienze. Il buio.
Ma non sarà sempre inverno.
Confidiamo che le anime sacrificate di coloro che ora si trovano nei mondi spirituali insieme alle Entità del bene, ispirino all'umanità forze di libertà e di amore, per risollevarla verso una direzione buona e sana.
Tiziano Bellucci
QUANDO PARLARE SIGNIFICA CREARE
Quando si entra nel mondo spirituale, si incontrano esseri fatti di pensiero. Ogni spirito colloquia con altri spiriti: non è però un parlare come intendiamo noi umani. E’ un linguaggio di pensieri che produce immediati effetti. Parlando, emanando parole e suoni, tali entità agiscono, fanno, operano.
Là operare significa parlare: si viene consapevoli che nell’attimo in cui viene emessa la parola cosmica da essa si sostanzia un essere nel mondo fisico, una vita nuova nasce, un esistenza spunta sulla terra. Il parlare crea. Le parole sono azioni.
La parola cosmica si esprime a più voci. Essa venne chiamata nell’antichità anche “armonia delle sfere celesti”, stando a simbolizzare i dialoghi sonori che avvengono fra gerarchie nei mondi spirituali.
Libera rielaborazione a cura di T. Bellucci
R. Steiner, 27 Agosto 1913 O.O. 147
Aforismi di Agosto
“Vi era un fondatore di religioni che quando gli si domandava cosa faceva Dio prima della creazione del mondo, questi rispondeva: tagliava bacchette per quelli che pongono domande inutili” R. Steiner.
- Nei pensieri puri puoi trovare l’io che regge se stesso
- Se sai convertire i pensieri in un immagine potrai sperimentare la saggezza creante (immaginazione)
- Se sai condensare il sentimento in luce, ti si rivelerà la forza formatrice (ispirazione)
- Se concretizzi la volontà di esseri creerai l'esistenza del mondo (intuizione)
(R. Steiner)
"Voi vi aspettate un governo saggio, ma ciò non accadrà mai perché i saggi non desiderano governare."
(G.I. Gurdjieff)
L'umano non è sulla terra per lavorare per vivere. Ma è qui per vivere lavorando su di sè.
Può essere vera solo quella Conoscenza ottenuta non dall'esterno, ma dal proprio interno. Dal proprio spirito.
Ogni "pietra" che butti ed estrai per avanzare sul tuo cammino, arriva in testa a chi sta dietro
Il libero arbitrio ci fu dato dal Serpente nell'Eden. La libertà dal Cristo. Due cose diverse
"Posso elevarmi in qualcosa di superiore, solo se credo che esista Qualcosa di superiore a me stesso."
La Luce non è solo fisica: è un potere di illuminazione che si esprime mentre si pensa. Anche il cieco vive della luce.
Libertà é imparare a gestire inclinazioni in noi che prima erano automatiche, spontanee. Libertà é disciplina, controllo di sè.
Procreare è un “dovere”, non un diritto. La natura ci chiede di mantenere viva la specie umana.
La causa di una malattia è una disarmonia sonora: io mi ammalo perché mi sono "scordato"
L’errore vive della verità – la verità vive di se stessa. (Novalis)
Quando la fantasia, l'arte, l'immaginazione e la ricerca per il vero verranno ritenute inutili, verrà la fine del mondo.
L'arte più nobile è quella di rendere gli altri felici" (Phineas Taylor Barnum)
La verità si vede, non si legge, non si ascolta. È una percezione, non un concetto.
O impari tramite le tue forze oppure la lezione ti viene incontro tramite destino.
Nel formare alfabeticamente una frase agisce una forza inconosciuta che si chiama "io"
Non dipende dal defunto se non si crea un contatto con lui: dipende da chi resta, se crede o no che egli esista ancora nell'aldilà.
Essere "spirituali" significa anche essere "spiritosi"
“Cristo” non è un uomo, e neppure una religione. Gesù è l'uomo. Il cristianesimo è la religione.
“Cristo” è un "fatto" che si è prodotto nella storia della Terra.
Gli iniziati sanno che all'interno dell'Opera evolutiva, bene e male, tutti gli opposti misteriosamente collaborano.
Quando la PAROLA di vita universale attraversa un corpo, essa lo rende "vivente"; quando attraversa l'orecchio diventa "musica".
Dicendo "io" bestemmi, perché “io”non è un desiderio, un bisogno o un pensiero. E' molto di più.
La Storia è il racconto e l'analisi di ombre, il Mito è la forza vivente di luce che proietta le ombre.
La verità si vede, non si ascolta. La luce del sole non parla: si vede.
Molti non pensano, ma lasciano che i pensieri pensino in loro.
Dio è un Essenza inconoscibile non solo all'uomo, ma anche a se stesso (M. Eckhart).
Dimostro di aver compreso uno scrittore soltanto quando posso agire nel suo spirito, quando, senza sminuirne l’individualità, posso tradurlo e modificarlo variamente. Novalis Frammenti (n. 29, p. 368).
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