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UNA CURA PER SANARE IL MONDO


Si può dire che se ad un contadino avviene un’infestazione di afidi nel suo campo, non ha da ricercare cause nell’ambiente ma dentro di sé. Qualcosa nel suo destino, nel suo comportamento morale non va bene. Quindi, se compaiono virus nel “campo dell’umanità” è perché l’anima del consorzio umano è ammalata?

Proprio così. Il male, la malattia avvengono nell’umanità non come complotto di lobbies malvagie o per punizione divina, ma come espressione di ciò che vive dentro l’anima umana.

Cercare cause esteriori nei governi o nei comandi superiori è solo non volere guardare dentro se stessi. Il vero male che attenta e attanaglia l’umanità, l’unico vero pericolo attuale è uno: il MATERIALISMO, il vivere ignorando il senso della vita e dell’esistenza terrestre, rivolgendosi a rincorrere ed attuare solo fini materiali.

Non si deve credere che smettere di essere materiali significhi divenire sognanti, ascetici o passivi, individui che si privano o rinunciano a godere delle cose buone della vita. Anzi.

Coloro che vivono la vita come se fosse un continuo spettacolo cinematografico, come un perenne giro di giostra nel paese dei balocchi sono proprio questi che rinunciano a godere delle “cose buone della vita”: scelgono le cose inutili, vane e prive di significato. Che non sono il “buono”.

Ci si accorge della futilità e del valore dei beni materiali, solo in due casi: quando ci si ammala, o quando si cade in rovina. E oggi questa rovina, questa malattia è ovunque: l’uomo l’ha disseminata dappertutto. E gli viene incontro: in questa pandemia, che altro non è che la controimmagine della malattia di cui il mondo è malato: il materialismo. L'uomo immette gli effetti del suo materialismo nel mondo. Ed ecco i risultati.

Si vuole una cura, una soluzione? Si curi l'uomo, la sua anima ammalata di materialismo e tutto guarirà. Si cominci a dare più spazio e tempo alla meditazione interiore. Non come atto di relax o come momento per sonnecchiare. Si smetta di correre senza sosta da una percezione all'altra, senza chiedersi "perche". Si cominci a credere realmente che la vita non ha solo un significato materiale.

Ho sentito molte persone dire: "ah, se avessi tempo mi dedicherei di più a pregare, meditare, a comprendere il senso dei ruoli della vita: ma non ho tempo". Beh, ora il tempo ce l'hanno dato. Non ci sono scuse: siamo stati e siamo da molto tempo isolati. Abbiamo usato questa occasione per lavorare su di noi? O abbiamo solo preteso che tutto tornasse come prima, che potessimo ricominciare a fare le stesse cose di prima?


Il materialismo non riguarda solo il mondo, ma riguarda anche il materialismo dentro noi stessi. Siamo capaci di dirci: sono pronto a smettere di vivere in modo superficiale, a cambiare quelle abitudini che appoggiano su mezzi materiali? Posso fare a meno di partecipare a ciò che alimenta lo sfruttamento della natura?

Si guardi all’oriente, all’India, proprio in questo periodo, vi è un calo globale di contagi. Perché? Forse perché gli induisti sono più spirituali degli occidentali e pregano, meditano. Sanno che ciò che avviene fuori è una proiezione di ciò che vi è dentro. Sono intervenute le coscienze devozionali dei singoli indiani. Gli angeli custodi, si sono attivati, grazie alla devozione dei loro umani.

Il vero male non sono le malattie, i virus, le guerre: è il materialismo. Questa è la vera pandemia dell'umanità. Il materialismo non è godere del bello e del buono della vita: è sprecare le cose belle e buone, solo per goderne, senza afferrare il loro significato, il loro ruolo, senza dare un senso al bello e al buono. Esse sono lì, non per essere solo godute, ma per essere comprese al di là del loro utilizzo.


Ovviamente non si deve credere che per comprendere il significato delle cose e della vita basti fermarsi al loro uso. Occorre attivarsi, vedere e sentire al di là della percezione dei sensi.

Si saranno infatti diverse persone che non danno il giusto valore alle parole: "vedere e sentire al di là della percezione dei sensi": il consiglio è riflettere su questa frase.

La malattia è proprio questo: essere ciechi all'evidente bellezza e alla enorme bontà che vi è ovunque. Chi sta cercando e cercherà di trovare il bello e il buono ovunque, guarirà se stesso e il mondo. La meditazione e l'attenzione sono rimedi immediati. Le vere medicine.


Non pensiamo "andrà tutto bene", ma: "tutto ciò che accade mi viene incontro per capire meglio, per capire bene chi io sono e cosa rappresento io per il divenire del mondo".

Tiziano Bellucci

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