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MEDITANDO SULLE EPOCHE STORICHE

MEDITANDO SULLE EPOCHE STORICHE


1 civiltà Paleoindiana. UNITA’. Danza e mondo delle farfalle, degli insetti. 1° settennio

La nostalgia dello spirtuale. La fuga dalla materia.

“Tutto è uno. L’universo è il corpo di Dio e io sono una cellula che fa parte del suo corpo. Il mio io è una parte di Dio ed Egli pensa in me, sono pensato da Dio, continuamente. La mia testa non è solo racchiusa nel mio cranio, la mia anima non è solo nel mio petto. Essa continua, fuori di me. Se voglio cercare dove finisce la mia testa e lamia anima devo cercarle ai limiti della via Lattea. La volta celeste con le sue stelle, sono le pareti del mio cranio, il sistema solare, i pianeti sono la mia anima. Il cielo è il luogo in cui fluttuano i pensieri e i sentimenti cosmici. L’universo autonomamente fa comparire e crea in quel cielo, ciò che chiamo e posso sentire come miei pensieri, miei sentimenti, miei istinti. Essi si librano nell’atmosfera esterna e interna a me, indicandomi cosa devo fare, dove devo andare. Osservando il cielo stellato e quei pensieri, è come se essi fossero segni grafici in cui leggo la cronaca vivente di eventi passati, ai quali anche io partecipai in un tempo antico, ma non ero ancora umano. Ero come l’ape e la Terra era il mio alveare. Le stelle e il sole erano i miei genitori. Vivevo con altre api, farfalle, libellule. Eravamo parte di un mondo in cui ancora oggi mi sento partecipe, e svolgo i miei compiti, che non conosco, ma che mi vengono indicati di giorno in giorno dalla vita, dal destino.

Vivo una profonda nostalgia. Io provengo dalla civiltà di Atlantide: ne ricordo la vita. Tempi in cui gli Dèi camminavano fianco a fianco con gli uomini.

Vivo in una strana condizione. Credo di vedere di fronte a me degli oggetti, delle persone, mentre in realtà essi non esistono, sono illusioni, visioni, fumi, sogni di una realtà non esistente. Tali forme non hanno realtà, perche sono scollegate dal mondo da cui provengo, non hanno relazione. Sono come “ombre di fantasmi” che mi attorniano, quasi forse volendomi confondere. Perchè in verità esiste solo il divino e queste forme non vi partecipano. Esse non hanno alcuna utilità. Io vedo illusioni, vedo apparenze di un mondo mi turba e mi fa paura. Spero che Dio possa portarmi via da questo mondo al più presto, per portarmi a casa, in cielo.

Al momento solo lo Yoga può aiutarmi. Quando medito, rivedo l’antico mondo e i miei genitori. Ogni stella dell’universo, è un Dio. Tutto è Dio. Nulla è separato. La materia, che mi appare separata, è illusione. E’ solo “schiuma”, fumo, che mi offusca la visione del divino.

Io sono un bambino di 7 anni, per tutta la vita. Amo i miei genitori che mi avvolgono e mi riempiono. Gli oggetti di questo mondo vogliono farmi credere che io posso pensarli. Invece so bene che tutto si autocrea in me e nel mondo e non pensieri autonomi, non esiste l’io. Non esiste separazione. Esiste solo il bene. Ogni cosa è bene, anche gli oggetti esterni illusori sono bene. Non servono a nulla, ma non possono essere che bene. Io canto, ballando, inni a Dio. Sogno e dormo sulla terra. Danzando mi collego con la volontà della natura. Sento il battito della vita universale e danzando cerco di sincronizzarmi con il fluttuare della corrente di vita cosmica.


2 civiltà Paleo Persiana. DUALITA’. La tessitura dell’abbigliamento, il mondo degli ovipari, secondo settennio.

La materia nemico da combattere, non da fuggire.

Per la coscienza umana tutta la globalità degli Dèi che vedeva l’indiano, si raggruppò in un’unica massa. Così come uno stormo di uccelli da lontano può sembrare un unico essere, il persiano vedeva da una parte gli Dèi buoni come un unico Dio (il sole) e vedeva gli Dèi cattivi (la materia) in un’unica forma.

“Sono un raggio della luce del sole. Egli, AuraMazdao è Dio. Ma non esiste solo la luce, che rappresenta il bene assoluto che tutto nutre e vivifica. Esiste anche la tenebra, il male. Arimane. Oltre alla luce io vedo anche il suo effetto. Essa si blocca sulle figure fuori di me, e le rende visibili. Io sono luce: la luce mi illumina dentro, ma al contempo mi fa accorgere che esiste una realtà esterna a me. Dentro me trovo Dio, fuori trovo il mondo di Arimane. L’universo è come diviso in due. In una parte di esso pensa Dio, in un altra vi pensa Arimane.

Sento in me vivere il mio spirito luminoso e il mio corpo di tenebra. La mia coscienza è limitata e condizionata dal mio corpo: da dentro di esso io sperimento come di essere circondato da rettili alati. Sento il serpente e tutte le specie ovipari effuse nei corpi dei miei simili.

La materia mi chiama a usarla e a goderla, ma è impura. Essa è ricoperta di cenere, di tenebra. Non devo però rinnegarla, distruggerla. Se la ripulisco dalla polvere, in essa posso trovare un ponte che mi indica la via per ritornare nella luce. Ho 14 anni. Devo imparare a trovare l’alba nel tramonto, la morte nella vita, il buono nel cattivo.

Io sul corpo del mondo scorgo come una “tessitura” di destino. Inoltre entro essa mi sento inadeguato. Ho bisogno di riprodurre cio che sono dentro, cio che ero prima di arrivare sulla terra. Lassù ero vestito di luce e colori. Voglio tessere lane e filati, per dare dignitá e valore al mio essere, per celebrare i miei padri celesti. Voglio creare abbigliamento.


3 civiltà Egizio Caldea. TERNARIO.  L’Architettura, gli animali mammiferi, 3° settennio

Le stelle quale aiuto per capire a cosa serve la materia.

“Sento tre forze nell’universo. Sento esistere il Sole/Spirito Osiride, la Luna/Anima Iside e la Terra/Corpo Horus. Avverto in me il mio spirito, la mia anima e il mio corpo. La mia anima mi sta mostrando che la vita terrestre ha un valore. Sto affezionandomi ad essa e alle cose che mi offre. Essa mi distoglie dalla luce divina, ma posso aggrapparmi alla salvezza se guardo le stelle. Esse mi indicano cosa devo fare, quali leggi devo dare al mondo, quali medicine per curarmi, quali vie devo seguire. Ho 21 anno. Il cielo è mio padre. La luna è mia madre. Sulla terra posso essere consapevole della loro presenza.

La mia coscienza è affine alle anime delle costellazioni, allo zodiaco. Là vi sono i miei Dei. Essi si riflettono in forme di felini, cani, buoi, di animali superiori: li sento affini alla mia coscienza e per questo mi creo immagini di Dei che riproducano archetipi animali.

Sento il bisogno di edificare dimore che possa innalzare il mio spirito e la mia anima verso le stelle. La forza di HORUS mi indica come costruire, architettonicamente, secondo le geometrie cosmiche, che leggo nel firmamento. Ricalcando quelle forme aiuterò ad innalzare il mio essere verso l’alto sia durante la vita che dopo la morte.


4 Civiltá Greco Romana. QUATERNARIO. La scultura, il regno umano, 4° settennio

Il bello e il desiderio quali vie per comprendere la vita terrena.

“il mio spirito, la mia anima e il mio corpo sono pervasi da una nuova forza cosmica. EROS. Il desiderio di conoscere. Esso mi spinge a dare un senso all’esistenza. Tramite lui mi accorgo di essere accerchiato da “domande” che mi incitano a risolvere i loro enigmi. Eros mi attrae verso me stesso, verso l’alto. Egli mi mette in cerca della veritá mostrandomi che essa si cela dietro le leggi perfette della bellezza. Sento il bisogno di cercare e riprodurre il bello che scorre nelle mie forze vitali affinchè ogni cosa che le mie mani toccano possano rivelare il divino. Per questo scolpisco. Non per copiare, ma per contemplare fuori di me le belle, armoniche e simmetriche forze divine che vivono nel mio corpo, nei miei muscoli. Io voglio oggettivare la mia forza di vita, il mio organismo eterico, il quale esprime l’operare vivente delle forze eteriche, della seconda gerarchia. Ho 28 anni. La mia anima razionale mi mette in cerca dei misteri della vita.


5 Civiltà attuale. La musica, mondo inferiore e superiore. 5° settennio

Il mondo spirituale non esiste. Esiste solo la materia e il goderla.

L’uomo è schiavo del suo ambiente, delle circostanze e delle condizioni esteriori. Lo spirito è servitore della materia. L’uomo ha compiuto invenzioni, scoperte e passi da giganti, ha dimostrato una elevato intelligenza, ma la ha usata soltanto per metterla al servizio della sua pancia e del suo benessere fisico e animico.

Tiziano Bellucci

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