Reincarnazione e vita fra morte e nuova rinascita
Tratti e avvenimenti essenziali sulla vita dopo la morte dell’uomo.
La reincarnazione dello spirito umano è spesso equivocata. Non è la personalità che si sviluppa sulla terra, nè il peculiare carattere, né il temperamento, nèi tratti somatici riappaiono in un’altra vita. L’individuo si presenta “nuovo” sia come sangue, carne e personalità perché queste cose vengono suscitate dai caratteri ereditari assunti una volta che si è nati in un dato ceppo umano. Ciò che si ripresenta come elemento unitario, immortale e immutabile, è lo spirito umano, il suo io. E’ quindi corretto parlare di “reincarnazione dello spirito umano”. E’ tuttavia importante comprendere che durante le varie vite l’io, sviluppa tramite la vita nel corpo e nell’anima sulla terra, un elemento nuovo, un estratto, ovvero una sorta di “talento” che è il “frutto”, il risultato di ogni singola vita. Questo “frutto” o “spiga” viene chiamato anima spirituale, Sé spirituale o personalità spirituale. Questa “anima” speciale che si è sviluppata tramite il lavoro di purificazione durante il cammino terrestre diventa parte dell’io e si unisce ad essa, come in in una fusione, in un matrimonio. L’io si arrichisce di una qualità che si può sviluppare solo tramite la vita fisica. In questo senso l’io “va a scuola”, nell’aula cosmica chiamata “terra”, per sviluppare determinate qualità. Il Principio dell’io sposa la Principessa nell’anima.
L’io dell’uomo non vive dunque una sola vita. Come anima e come spirito si veste di un corpo fisico, in una data famiglia all’interno di un dato popolo, e vi permane per un tempo all’incirca di 70 anni. Poi muore, passa entro una esistenza spirituale, e rinasce in un nuovo corpo, entro una nuova famiglia.
Il tempo fra una reincarnazione e l’altra L’uomo non permane anni o mesi nell’aldilà prima di ridiscendere. Passano dei secoli,tra la morte e una nuova nascita: il periodo di tempo che l’essere umano trascorre nello stato disincarnato è dunque molto più lungo di una vita terrena. Sottostà ad una legge detta: la precessione degli equinozi. Il sole impiega 2.160 anni per passare da un segno zodiacale all’altro ogni essere umano in questo tempo si incarna di norma due volte: una come uomo e una come donna. Circa ogni 1000 anni.
Una obiezione che potrebbe sorgere è quella relativa al cosiddetto aumento progressivo della popolazione terrestre, obiezione che spesso viene sollevata quando si parla di reincarnazione. In realtà non è giusto credere che più si retrocede e meno la terra ospitava meno uomini: la terra ha conosciuto momenti in cui era molto popolata: ai tempi anteriori alla nostra storia (4000 anni fa) ad esempio si dice che il globo terrestre era popolato quanto ora. Catastrofi, epidemie possono ridurre o dimezzare in una generazione il numero dei viventi. Non si hanno censimenti, oltre i 2000 anni fa in europa. Tantomeno in altri parti del mondo. Quindi una statistica non è possibile. Coloro che parlano di statistiche non possono appellarsi che non a dati relativamente recenti, che non contengono la biografia dell’umanità in tempi remoti. Comunque considerati insieme, il numero degli uomini incarnati e dei disincarnati è sempre stato lo stesso, dall’inizio dell’evoluzione: quando la popolazione terrestre diventa più numerosa, diminuisce la “popolazione dei disincarnati nel mondo celeste.
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